Milano è una città così: sembra moderna e frenetica, sembra grigia e disincantata … appunto, sembra, ma poi riserva angoli di incredibile bellezza dove la storia si può leggere a strati, dove i tempi e gli stili si mescolano, si fondono e si esaltano senza snaturarsi.
La Casa degli Atellani è un esempio di questa meraviglia: si tratta di una dimora che, verso la fine del ’400, Ludovico il Moro, desideroso di creare un quartiere residenziale intorno a Santa Maria delle Grazie, regalò al Signor Giacometto di Lucia dell’Atella, suo uomo di fiducia, perchè vi si trasferisse.
In realtà i trattava di due edifici affiancati, poco più di due casolari, che il nobile proprietario rese una abitazione elegante al centro della vita mondana dell’epoca.
La casa, in seguito alle alterne vicende politiche, passò di mano nei secoli, e all’inizio del ’900 fu acquistata dal senatore Ettore Conti che ne affidò la ristrutturazione al genero Pietro Portaluppi, uno dei massimo architetti milanesi del secolo.
Oggi è uno stupendo edificio in parte in stile eclettico, in parte razionalista, che cela un delizioso giardino interno, una vera e propria oasi di verde e di pace nel cuore della città.
In fondo al giardino, in seguito ad un’accurata ricerca storica e scientifica, è stata di recente piantata una piccola vigna, proprio dove sorgeva la vigna tanto cara a Leonardo da Vinci, che il Moro gli aveva concesso nel 1498 e che l’artista aveva difeso con accanimento anche durante l’occupazione francese.
La visita della casa e del giardino regala un tuffo nel tempo e nella bellezza come spesso succede in questa città a torto considerata meno “artistica” di altre.