La casa degli spiriti di Bille August. 1993
Creato il 30 giugno 2012 da Barbara2011
Così come quando si viene al mondo, morendo abbiamo paura dell'ignoto. Ma la paura è qualcosa d'interiore che non ha nulla a che vedere con la realtà. Morire è come nascere: solo un cambiamento. Esteban è un uomo insicuro. Spera di trovare l'oro nella miniera per poter sposare così Rosa, la bella aristocratica che però accidentalmente viene avvelenata (beve un bicchiere di vino destinato al padre) e muore. Sposa la sorella minore, Rosa che possiede straordinari poteri occulti: bellissima la scena in cui da bambina muove la zuccheriera sul tavolo solo guardandola, smette di parlare per anni solo perché “non aveva nulla di importante da dire”, vede gli eventi futuri e parla con gli spiriti. Anche voi diventerete degli spiriti che da un angolo della casa osservano ciò che vi accade, il film è un continuo rapimento. Tre le generazioni della famiglia che si succedono, tanti le grandi donne dagli occhi infuocati di passione e a sovrastarle tutte Clara, Marily Streep. Infatti, anche quando l’attenzione si sposta sulla figlia Blanca e poi sulla nipote Alba, Clara rimane sempre presente nella storia. Blanca, che si innamora però dell'uomo sbagliato: Pedro, il capo dei contadini in rivolta. Esteban appoggia il golpe dei militari non rendendosi conto che sua figlia finirà in carcere, nessun occhio di riguardo per lui che è ormai vecchio e deriso. Ma prima di morire la redenzione come uomo, padre e nonno. Il personaggio più interessante è proprio il suo: non un cattivo, nè un buono, semplicemente un uomo fuori dagli schemi e ogni qualvolta gli affibbierete un qualsiasi aggettivo avrete infatti da ricredervi. Responsabile: si spacca la schiena in miniera solo per poter sposare Rosa, ma quando si trasferisce nella vecchia tenuta della sua famiglia che era andata in rovina, in pochi anni riesce a diventare uno dei più grandi proprietari del territorio. Diventa violento: approfitta di tutte le contadine della zona, facendo nascere figli illegittimi ovunque. Tratta le donne semplicemente come oggetti utili a soddisfare le sue pulsazioni, le violenta e poi se ne dimentica. Siamo disorientati, non era forse lui l'eroe della storia? Ma poi, anche s eper breve, torna ad esserlo: decide di sposare Clara, la sorella minore di Rosa, quella un po'matta che da anni ormai non parla. Siamo nel Cile degli anni 40 e lui si presenta alla porta degli ex suoceri per chiedere se avessero altre figlie in età da marito: richiesta un po'triste ancora una volta per un eroe romantico. Ma avviene il miracolo: Clara riprende a parlare proprio dopo questo annuncio e come aveva già previsto in passato, sposa Esteban. La storia è, infatti, un ricordo a ritroso di Clara, che afferma di aver amato subito quell'uomo, quando già era promesso sposo della sorella maggiore e di aver sentito dentro di se che lo avrebbe sposato. (Ma nessuna dote di veggenza in questo, ognuno di noi sa riconoscere l'Amore vero quando lo incontra, credo) Nonostante l’ami profondamente Esteban non riesce ad entrare completamente nel mondo di Clara né tantomeno in quella della loro primogenita Blanca. La storia di Blanca invece è ben diversa da quella della madre. Si innamora infatti di Pedro Terzo Garcia, uno dei contadini che lavorano alla tenuta del padre, ma anche quello che Esteban odia di più per le idee rivoluzionarie che porta tra i suoi lavoratori. Esteban sta per entrare in politica e vorrebbe che Blanca sposasse un blasonato francese. La stora filmica si ferma a Blanca, ma in realtà nel bellissimo romanzo di Isabel Allende anche Alba si innamora di uno dei rivoluzionari pagando anche lei molto caro questo amore. E alla fine della storia si torna a fare il tifo per Esteban: un uomo solo orgoglioso e testardo che cercherà di farsi perdonare e di far ricredere lo spetattore che aveva ormai cominciato ad odiarlo. La storia non è fatta di eroi, ma solo di esseri umani. Questo il messaggio che veicola il film e il romanzo.
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