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La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.

Creato il 18 dicembre 2011 da Gturs
Questa mattina con la mia nikon, mi sono recata in piazza Martiri a Isolabona per fotografare l'interno della casa che fu dei Doria e successivamente del Prelato Noaro. C'ero già stata un paio di settimane fa ma sprovvista di macchina fotografica. Questa casa è stata alcuni anni fa acquistata dall'Amministrazione Comunale dai discendenti del Prelato, il primo piano è ancora da ristrutturare mentre il secondo è stato adibito a edilizia popolare e presto, tramite bando, verranno assegnati gli alloggi.  La porta di questa abitazione l'ho sempre vista chiusa, sapevo che al suo interno vi erano degli affreschi e l'occasione di poterci entrare non me la sono fatta scappare. 
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Il salone principale si presenta molto ampio sia in larghezza, lunghezza e altezza, le memorie delle persone più anziane, raccontano che qui la comunità si radunava nei giorni di festa per ballare, devo approfondire.
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
L'azzurro è il colore dominante, una aiuola con dei fiori e un arbusto è l'unico elemento decorativo,  un volo di rondini nel cielo azzurro fanno da contorno.
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Il cornicione che delimita il soffitto dalle pareti è interrotto in tutti i quattro lati da quattro piccoli affreschi che hanno per tema il mare.
Girando nelle altre piccole camere altri particolari di quel che resta di questa casa Signorile, hanno attirato la mia attenzione. 
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Questa lavorazione in gesso dovrebbe essere l'entrata della cappella di preghiera personale del Prelato Noaro. Qui ancora oggi il profumo d'incenso è facilmente percepibile.
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Questa invece è il retro della porta ovvero l'interno della cappella. Nella parte color ocra, forse, era collocato lo stemma in marmo risalente al 1700 riproducente i vessilli del Noaro. Ne parlai qui
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Vi sono poi due rampe di scale che finiscono nel nulla. Quella sopra è una di queste. Mi è difficile pensare, visto la volta così bassa, che potessero condurre da qualche parte. A questo elemento architettonico non riesco a dare una risposta, non potrebbe essere altrimenti considerato che non sono un tecnico. Allora chiedo il vostro aiuto visto che tra i miei lettori ve ne sono e anche alcuni molto esperti. Di seguito altre fotografie.La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
  La casa del Prelato Noaro a Isolabona e l'affresco sopravvissuto.
Qui il link per vederle con Picasa. Un piccolo tour in una casa che spero un giorno vedere recuperata come museo, un luogo questo a cui non riesco dare altra collocazione nel nostro Borgo. Nei prossimi giorni pubblicherò il volto del prelato Noaro.

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