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Una delle cose che mi piacciono del Kindle è la barra di avanzamento lettura che stima il tempo che manca alla fine dell'ebook.
Quando ho aperto La casa del tempo, come al solito ho buttato l'occhio e quando ho visto 14 minuti ho pensato: "Bene, lo leggo in fretta".
Non avevo fatto i conti con la magia del libro: ad ogni scorrimento di pagina il tempo di lettura stimato aumentava...
Se avete letto "Vista da Castle Rock", La casa del tempo è come la prima parte del romanzo della Munro: una storia di famiglia. L'elemento originale, però, è l'essere raccontata all'indietro nel tempo, con la voce narrante che è di volta in volta il padre, il nonno, il padre del nonno, e così via a ritroso fino al 1600, del narratore che nelle prime pagine ci presenta quello che rimane di una casa di famiglia.
Come nel romanzo di Gospodinov, "La fisica della malinconia", il senso è un "io siamo": un viaggio nelle memorie percepite, nelle sensazioni di tante vite, rivissute dal protagonista.
La casa è il punto centrale attorno a cui ruota tutto il racconto. I suoi frammenti sono frammenti di vita, i frammenti su cui la voce narrante ai giorni nostri - a cui la storia ritorna chiudendo il racconto in maniera circolare - si ritrova a pensare, dipingendo una poetica riflessione sul mistero del tempo e la dolce malinconia dell'andare di tutte le cose.
Da leggere.
Rating: 5 stelle