La casa della tartaruga

Creato il 14 aprile 2012 da Tnepd


“Fascisti carogne, tornate nelle fogne” e “Fascista basco nero, il tuo posto è al cimitero” sono stati due slogan che hanno accompagnato, di striscio, la mia giovinezza. Sul finire degli anni Settanta e il principiare degli Ottanta frequentavo persone che avevano votato la propria vita alla lotta al fascismo, o per lo meno avevano le idee chiare su chi fossero i loro nemici.

Da quando invece frequento siti di controinformazione, ho capito che la conflittualità tra Destra e Sinistra, fascisti e comunisti, camerati e compagni è stata per almeno settant’anni, in tutto il mondo occidentale, una falsa contrapposizione, perché mentre i militanti di base si scannavano gli uni gli altri, i vertici dei rispettivi partiti di riferimento, prendendo i soldi chi dalla Russia, chi dall’America, alla fin fine erano pagati dagli stessi padroni, quella famosa casta di banchieri, petrolieri e finanzieri internazionali, con prevalenza di sangue ebraico, che soprattutto nel XX secolo ha scatenato guerre, rivoluzioni, attentati terroristici fino al punto di perfezionarsi, in anni recenti, anche nella diffusione di pandemie e cataclismi dovuti alla geoingegneria.

Poiché, in linea del tutto ipotetica, anche i siti di controinformazione potrebbero essere un’emanazione dello stesso potere occulto, perfidamente sofisticato e subdolamente manipolatorio, ho pensato d’interrogare direttamente le persone per sottoporre a verifica quanto finora i siti alternativi mi hanno insegnato, trovare eventuali elementi di contatto ed incrociare i dati, così da avvicinarmi il più possibile alla verità. E poi anche perché ogni tanto fa bene mettere da parte il computer.

I miei ospiti di oggi sono due militanti di Casa Pound

Anzitutto, la prima domanda che ad un animalista può venire in mente è: perché la tartaruga? Se pensiamo all’edera dei

repubblicani, alla rosa radicale, al garofano socialista, all’ulivo e alla quercia dei postcomunisti, ci accorgiamo che dal mondo vegetale sono stati presi a prestito molti simboli, ma dal regno animale quasi nessuno, forse per quell’antico pudore che c’impedisce di considerare noi stessi come animali, mentre le piante sono abbastanza lontane e asettiche da diventare innocue e di valenza positiva.

Il ventiduenne Nicola Di Bortolo, che vedete a sinistra della foto, mi ha spiegato che la tartaruga che si porta dietro la casa è un simbolo di fortuna e longevità. Non per niente Casa Pound si sta battendo contro i soprusi di Equitalia, che con i suoi pignoramenti e le sue ipoteche sta mandando letteralmente sulla strada lastricata migliaia di famiglie impossibilitate a pagare multe e tasse.

Nel corso della chiacchierata con Nicola e con Alessandro Battistig, trentottenne, a destra della foto, mi sono imbattuto in molti punti in comune con il mio personale pensiero di sinistra e con le idee che circolano sul web. Una di queste, che realizza il principio “Gli estremi si toccano”, sta proprio nella dura opposizione che Casa Pound e anarchici portano avanti contro Equitalia, ma mentre gli anarchici hanno spedito pacchi bomba ad alcuni uffici della famigerata agenzia, Casa Pound avanza proposte di legge e raccoglie firme nelle piazze, più che altro per sensibilizzare i cittadini.

Di Equitalia ne hanno già parlato sia Come Don Chisciotte, che Stampa Libera, ma anche Paolo Franceschetti ne ha parlato recentemente in un’intervista rilasciata a Radio IES e che vale la pena ascoltare. Non per niente Franceschetti è avvocato.

Battistig e Di Bortolo mi hanno spiegato che la proposta di legge di Casa Pound è volta ad impedire che Equitalia entri in possesso dell’unica abitazione di proprietà dei cittadini morosi, e che possa rivalersi eventualmente sulle seconde e terze case.

E’ volta ad impedire il pignoramento degli strumenti di lavoro degli inadempienti, per ragioni che sono facili da capire, dato che se si pignorano per esempio i camion e le ruspe di un’azienda edile, come faranno gli sfortunati evasori a ripagare i debiti?

E’ volta a obbligare Equitalia ad applicare ai pagamenti rateali il tasso d’interesse legale e non quello bancario, molto più esoso.

E’ volta a revocare ad Equitalia la possibilità di compiere indagini finanziarie, mansione fino a poco tempo fa di pertinenza della Guardia di Finanza. In una parola, per dirla in soldoni, si cerca di smorzare l’enorme potere che è stato conferito a questa agenzia di riscossione, chiedendole di colpire i grandi evasori e di lasciare in pace la povera gente.

E su questo punto, i miei due interlocutori hanno messo particolarmente l’accento, perché Casa Pound vuole schierarsi dalla parte della gente, contro l’attuale stato criminale e usuraio. Se la lotta contro Equitalia assomiglia a quella contro le Corporations senz’anima e senza responsabili, come evidenziato da Michael Moore, l’intenzione di porre un freno alla prepotenza dello Stato italiano è se non altro lodevole e pone gli amici di Casa Pound su posizioni molto vicine alle nostre, di noi teorici del complotto.

Da una parte noi sappiamo che ogni lotta contro il Leviatano è inutile, ma dall’altra non possiamo non guardare con una certa ammirazione questi ragazzi che si rimboccano le maniche e agiscono nel sociale, sia capillarmente facendo opere d’assistenza alle persone in difficoltà, sia a livello legislativo avanzando proposte finalizzate ad ottenere un minimo di giustizia sociale.

Siccome quando faccio interviste non mi limito ad ascoltare ma spiego le mie convinzioni, ho provato più volte a far capire ad Alessandro e a Nicola che la cricca massonica che va sotto il nome di Illuminati ben difficilmente lascerà che alla gente comune venga data giustizia e men che meno permetterà che lo Stato italiano si riprenda la sua sovranità.

Una delle cose che ci accomuna è infatti il desiderio che l’Italia si riprenda almeno la sovranità monetaria, ricominciando a stampare denaro in proprio invece che lasciare tale compito alla Banca Centrale Europea.

La differenza tra casapoundiani e complottisti (mi perdonino gli uni e gli altri per questi orribili termini) sta nel fatto che mentre Casa Pound crede nell’Italia e negli italiani, come popolo vessato e umiliato, i complottisti hanno ben presente l’agenda degli Illuminati, che non lascia scampo e che prevede sia il superamento degli stati nazionali, sia quello della stessa Europa unita, per confluire in un unico governo mondiale.

Nicola ed Alessandro, le volte in cui suggerivo un tale scenario, tendevano a riportare il discorso su questioni più concrete, come se parlare di Nuovo Ordine Mondiale fosse roba per sfaccendati sospettosi e un po’ paranoici. A un certo punto, Alessandro ha anche ammesso che potrebbe essere così, ma una volta informata la gente di tale progetto occulto, cosa ne viene? Cosa cambia?

La gente è alle prese con problemi di sussistenza, di rate e mutui da pagare e i veri nemici da combattere, senza attaccare i mulini a vento, sono banchieri e usurai vari, che attuano un vero e proprio strozzinaggio legale ai danni di onesti lavoratori.

I veri evasori sono proprietari di case e barche di lusso e non vengono colpiti non solo perché lo Stato, notoriamente, è forte con i deboli e debole con i forti, ma anche perché quei ricconi intoccabili fanno parte essi stessi della cricca, o casta che dir si voglia.

Questo, Alessandro, l’ha ammesso.

Non gliel’ho detto sul momento, perché mi è venuto in mente mentre scrivevo queste righe, ma pochi giorni fa , un articolo uscito sul Gazzettino, il quotidiano che leggo abitualmente, diceva che i dieci italiani più ricchi d’Italia possiedono lo stesso quantitativo di ricchezze di tre milioni di loro concittadini. Tre milioni di schiavoratori penalizzati, umiliati e ridotti alla fame. Per non parlare dei suicidi.

Un mio commento alla notizia è stato parzialmente censurato, laddove, prendendo a prestito le parole di una canzone di Lucio Battisti, scrivevo: “Dieci lampioni per me, posson bastare”. Poi aggiungevo: “E un po’ di corda saponata”.

Quest’ultima frase è stata tagliata, segno che il messaggio, per i redattori del giornale, è stato chiaro. Nella gente, anche se il sottoscritto non fa testo, sta montando la rabbia e già molti utenti dei siti di controinformazione hanno prospettato l’ipotesi di veder penzolare politici e farabutti vari dai lampioni delle città.

La rabbia e lo sdegno ci sono, anche se non ai livelli della Grecia, ma ho come l’impressione che anch’essi siano stati pianificati e che quindi le vessazioni di Equitalia rientrino nel quadro più generale di incitare le folle alla rivolta e quando le folle si rivoltano, evento di cui in Italia abbiamo perso la memoria, se mai l’abbiamo avuta, il potere poi ha buon gioco a scatenare la repressione. Solo che noi “complottisti”, forse perché più pessimisti di altri, vediamo in questo i prodromi dell’instaurazione del NWO, mentre Alessandro e Nicola non arrivano fino a questo punto. Se ci arrivassero sarebbero “complottisti” anche loro, ovviamente.

E’ stata una sorpresa per me venire a sapere che Casa Pound non si limita ad elaborare e discutere di politica, né si accontenta di raccogliere firme e tenere gazebi in giro per le città, ma fa vere e proprie opere di beneficenza. Di solito siamo abituati a pensare alle ACLI e alla Caritas, quando si parla di beneficenza, ma nella mia regione ogni due settimane Casa Pound attua di queste iniziative. Per esempio sono stati raccolti giocattoli da privati e regalati al reparto di pediatria dell’ospedale di Palmanova e sono stati raccolti libri e donati alle biblioteche di Martignacco e Maniago, mentre nelle altre venti regioni dove Casa Pound è presente sono stati distribuiti gratuitamente pane e pasta. In base a quale criterio sarebbe da verificare, giacché se c’è qualcuno di veramente odioso sono proprio i furbetti che si appropriano di ciò che non spetterebbe loro.

E le sorprese non sono finite. Per esempio, quanti di voi sapevano che Casa Pound ha un suo sindacato e una sua protezione civile? Io non lo sapevo! Il sindacato si chiama B.L.U. (Blocco Lavoratori Unitari) e la protezione civile “Salamandra”, perché è un anfibio che si muove bene sia in terra che nell’acqua. Nulla a che fare con gli esseri elementali che vivono nel fuoco, né con uno dei tanti nomi esoterici con cui sono designati gli Illuminati. E come Nicola pensa che i grandi banchieri solo per caso sono anche ebrei, io penso che anche la scelta del nome Salamandra sia stata fatta solo per caso.

D’altra parte, anche se io mi stupisco, pensandoci bene non ci si dovrebbe meravigliare della propensione di Casa Pound a svolgere

opere di utilità sociale, perché, ispirandosi al vituperato fascismo, stanno solo seguendo le orme di Mussolini. L’opera nazionale maternità e infanzia, l’INPS, l’INAIL e le bonifiche pontine sono state fatte in epoca fascista. Io aggiungerei anche l’Ente Nazionale Fascista Protezione Animali, che poi perse la effe, ma che esiste tuttora ed è conosciuto come ENPA.

Sulla bontà delle bonifiche, in un’ottica di salvaguardia degli ecosistemi e di valori ecologici, ci sarebbe da discutere giacché sono state una tragedia per aironi, folaghe, gallinelle d’acqua e forse anche per le lontre, ma in un’ottica socialista di progresso e di sviluppo (a me già vengono i sudori freddi a scrivere queste parole) all’epoca fu considerato un trionfo della civiltà e sono migliaia le famiglie contadine che lasciarono il Veneto e il Friuli per trasferirsi nell’agro pontino, dove si sono rifatte una vita.

Quello dell’impatto delle attività umane nei confronti dell’ambiente è un tema spinoso e d’attualità, ma negli anni Venti se solo qualcuno avesse parlato di diritti dell’ambiente o degli animali gli avrebbero riso in faccia. Più o meno quello che succede anche oggi in certi contesti sociali.

Fin qui abbiamo parlato delle radici storiche di Casa Pound che accetta il fascismo ma rifiuta in concetto di Destra, così come la conosciamo. Per quanto riguarda il presente, assodato che per il futuro siamo nelle mani dell’Onnipotente (o degli Onnipotenti?), forse si possono riscontrare le prime crepe, le prime discordanze. Per esempio, sulle grandi opere Casa Pound è favorevole. La TAV potrebbe essere realizzata nel caso in cui si chiarisse la faccenda dell’uranio e dell’amianto presenti nella montagna. Sul ponte sullo Stretto di Messina Alessandro e Nicola non hanno una posizione precisa, ma sul nucleare non hanno dubbi: il programma delle centrali va fatto e su questo punto sono concordi con la Lega Nord. Ridendo, Alessandro disse che piuttosto del Ponte sullo Stretto, gli piacerebbe veder finita l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, intendendo dire che il vero obiettivo da sconfiggere è la mentalità speculativa legata agli interessi economici di pochi che vanno a discapito dei molti.

E per questo Casa Pound si pone come movimento rivoluzionario, cioè intenzionato a rivoluzionare i valori della gente, in senso prima di tutto spirituale. Posto che anche l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro fa riferimento a tali presunti valori, io non capisco come Alessandro potrebbe conciliare gli interessi dei fautori del nucleare con i valori di rispetto del prossimo e di solidarietà fra gli uomini considerati come fratelli, figli dello stesso padre Stato italiano. Ovviamente, uno Stato ripulito della spazzatura che ora lo intossica.

Io non riesco a capire come Nicola possa conciliare la mafia del tondino e del cemento, che vuole mettere le mani sulla Val di Susa, con i valori della gente che dovrebbe prestare soccorso e aiutare il proprio prossimo, in senso oserei dire cristiano. Forse i valsusini non sono gente anche loro?

Il tempo che i due ragazzi mi hanno dedicato forse è stato troppo poco, per me, per capire le sottigliezze di questi ragionamenti, ma al momento preferisco restare antinucleare, NoTAV e su posizioni anarchiche, anche se a Casa Pound e ai miei due ospiti va tutto il mio rispetto e il mio grazie per la disponibilità accordatami.

Se Equitalia continuerà a vessare la popolazione, ho l’impressione che di Casa Pound sentiremo ancora parlare. Sempre che prima non succeda qualcosa di veramente brutto.

Spirano venti di guerra. Non ci staremo mica avvicinando alla resa dei conti?


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