Quando pensiamo nei paesaggi e nelle scenografie dell’immaginazione romantica la mente si sposta verso un orizzonte abissale, cimiteri, labirinti e rovine antiche dove si rappresenta continuamente il conflitto drammatico tra natura e spirito umano, uno spirito eminentemente tragico nel caso del romanticismo.
Una natura tormentosa, slegata, indomabile, sembra sempre accompagnare l’immaginario romantico come manifestazione allegorica delle forze della vita inconscia, come suggerisce Rafaeò Argullol alludendo alla pittura romantica. È difficile slegare dal desiderio di ritorno lo Spirito della Natura la coscienza della fatale annichilazione che questo desiderio comporta, come è reso evidente in modo emblematico dalla morte da Percy Bysshe Shelley, il cui cadavere, senza occhi e sfigurato dai pesci, dopo il naufragio della barca sulla quale si imbarcò imprudentemente, fu identificato da Lord Byron grazie al ritrovamento di un libro di Keats nella tasca della sia redingote.
È da qui forse che proviene l’importanza nell’iconografia romantica della presenza della rovina, della quale emana non solo un fascino nostalgico, ma anche una certezza riverente della capacità distruttrice della natura e del tempo. Di fronte all’ordine compatto e regolato dei valori assoluti, l’immaginazione romantica opta per un mondo nel quale le pietre e le oscurità si penetrano mutuamente, come in un dedalo, dato che la vita si percepisce come un fenomeno labirintico che esprime l’eterna scissione presente all’interno dell’essere umano. La sensibilità romantica si lancia a capofitto bei paesaggi abissali e nostalgici nell’attesa di poter recuperare una pienezza che in qualche occasione formò parte della condizione umana come un modo per combattere contro la consapevolezza della scissione che lo tormenta e con lei, l’artista moderno. Si tratta di una sorte di viaggio senza ritorno all’unità di una bellezza essenziale sublimata alla quale non per essere inesistente si può o deve rinunciare se la vita deve avere un valore assoluto.
É, pertanto paradossale, che uno dei luoghi di culto romantici per eccellenza, lontano dall’essere un cumulo di rovine, un labirinto o un cimitero adotta la forma di un’elegante e civettuola casa borghese del centro di Roma, nell’indimenticabile ambiente della Piazza di Spagna. Il fatto che sia così obbedisce al fatto che questo edificio keats shelley (http://www.keats-shelley-house.org/) è stato durante diversi mesi la casa dei poeti John Keats e Percy Bysshe Shelley ed il luogo dove il primo morì di tubercolosi nel 1821, a soli 25 anni.
Vero tempio del Romanticismo, la casa di Keats e Shelley è un luogo pieno di ricordi e oggetti feticcio di questo movimento estetico fondamentale della coscienza europea della modernità, come un ciocca di capelli di Keats, la sua maschera mortuaria ed una minuscola urna che contiene le ceneri di Shelley. Non perdere l’occasione di visitarla, quando affitterai appartamenti a Roma.
Paul Oilzum
Vero tempio del Romanticismo, la casa di Keats e Shelley è un luogo pieno di ricordi e oggetti feticcio di questo movimento estetico fondamentale della coscienza europea della modernità, come un ciocca di capelli di Keats, la sua maschera mortuaria ed una minuscola urna che contiene le ceneri di Shelley. Non perdere l’occasione di visitarla, quando affitterai appartamenti a Roma
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