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C'era una volta, non molto tempo fa, un buon investimento: la casa! Ma questa era la favola bella del boom economico. Oggi, invece, in tempo di crisi dove lo Stato più incassa dai contribuenti e più spende, chi possiede una casa sta vivendo un vero e proprio "incubo". Tra tasi, tari, imu, irpef, cedolare secca, imposta di registro - e tutta la svariata nomenclatura della tassazione immobiliare, per non parlare delle spese ordinarie e delle utenze - il proprietario di casa deve lavorare almeno 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi, per pagare le tasse! E’una delle peggiori situazioni dell'area euro dove solo il Portogallo registra una situazione peggiore della nostra.Secondo lo studio della Cgia, su tutto il patrimonio complessivo (case, uffici, negozi, capannoni) grava un carico fiscale che nel 2014 raggiungerà i 52,3 miliardi di euro, con un aumento di oltre 2,6 miliardi di euro (+5,4%). A pesare saranno i 9,3 miliardi di euro di gettito legati alla redditività degli immobili (irpef, ires, registro e bollo, cedolare secca), gli 11,9 miliardi riferiti al trasferimento degli immobili (iva, imposta di registro/bollo, imposta ipotecaria/catastale, le successioni e le detrazioni) e gli oltre 31 miliardi di euro riconducibili al possesso dell'immobili (imu, imposta di scopo, tasi e tari). Senza considerare il capitolo dolente della Tasi: questa ci costerà 4,1miliardi!