La Casa Muta (La Casa Muda) è un film davvero particolare, girato nel 2010 da Gustavo Hernández e presentato a Cannes quell’anno. Nei 79 minuti che lo compongono, si evita persino di respirare, per carpire il più possibile rumori e particolari del film. Il film è girato con una fotocamera della Canon a spalla, con lo stile di altri film, Rec su tutti.
All’inizio, ci avvertono che è basato su fatti realmente accaduti in Uruguay, paese di provenienza del film, nel 1944, anche se non ho trovato alcuna traccia sulla rete. Se qualcuno avesse un link, sarebbe ben accetto.
Locandina
Trama
Wilson e la figlia Laura, si stanno trasferendo in una vecchia casa di campagna, di proprietà di Nelson. Wilson, si accolla l’incombenza di sistemarla insieme alla figlia, per accelerare i tempi e trasferirvisi prima del previsto.
Appena arrivati, i due, sentono dei rumori al piano superiore. Wilson, per tranquillizzare la figlia, sale a controllare. Ed è l’inizio di un incubo per Laura.
Una scena
Conclusioni
Il film è stato apprezzato soprattutto per la bravura del regista nel girare il film con quel metodo, e in soli quattro giorni. La trama purtroppo langue in alcuni momenti, per dare spazio ai virtuosismi del regista. La tecnica insomma, divora un po’ la storia, che si perde in una sceneggiatura quasi assente. Però va detto, che la tensione è alta, come l’angoscia trasmessa da Laura mentre vaga per la casa con in mano solo una lanterna che emette una debole luce azzurrognola. Avrei lasciato perdere anche la scritta “basato su fatti realmente accaduti”, che inizia davvero a stritolare i cosiddetti.
Da evitare nelle serata tra amici, perché andrebbe sicuramente sprecato. Consigliato invece se si è abituati ad analizzare i film non solo dal punto di vista della spettacolarità, dell’azione e dello splatter nudo e crudo.