QUARTA: Mute testimoni di relazioni umane, le mura di una casa custodiscono nel silenzio i segreti degli uomini che le hanno abitate. Eppure certe case hanno assorbito così profondamente il loro contenuto, che esso si palesa all'esterno in tutto il suo inquietante aspetto. Nido, o prigione? Quale mistero avvolge la casa sfitta che ossessiona la signora Sophonisba? Cosa si cela dietro le persiane scorticate e il fango che oscura i vetri dai quali nessuno parrebbe più affacciarsi? Due investigatori speciali tenteranno di mettere pace nel cuore della loro prediletta: il fedele Trottle e il premuroso Jarber si sfideranno a colpi di manoscritti, di senili e tenere scenate di gelosia, e di coraggiose sortite nella casa. Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come Charles Dickens ha scritturato i migliori autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta.
Si tratta di una produzione letteraria a otto mani, partorita dalla mente di Dickens. Una collaborazione con grandi autori, vere e proprie icone del Romanzo Classico, che ripropongono il loro stile immutabile su queste pagine. Quattro autori di indiscusso talento che intrecciano le penne e, curiosamente, anche le loro vite dentro e fuori dal testo.
Protagonista del progetto letterario è una casa sfitta che, con le sue finestre dissestate e la struttura pericolante, si rende inospitale anche all'acquirente meno critico. Un'abitazione che cela segreti ed esistenze ancora impregnate tra le sue pareti, una dimora che diviene teatro di tragedie, amori non corrisposti ed eventi drammatici.
Il romanzo è composto da cinque racconti. Si apre con l'introduzione di Dickens e Collins che ci presenta la signora Sarah, curiosa dirimpettaia trasferitasi da poco. La donna, osservando la casa sfitta, noterà qualcosa di strano oltre il battente, la curiosità la farà da padrone al punto da spingerla a impiegare il servitore Trottle e l'amico Jarber in alcune indagini.
Da qui, il secondo racconto ad opera della Gaskell, già apprezzata nel'opera di indiscusso valore "Nord e Sud". L'autrice narra le vicende di una coppia di coniugi che abitarono la casa sfitta, il cui passato torna a bussare alla porta conducendoli inevitabilmente a risvolti drammatici.
Segue poi il racconto di Dickens su un altro inquilino della casa, un servo itinerante e, successivamente, il componimento poetico della Procter che, con fluidità e padronanza di linguaggio, narra il tormento di una donna a causa delle rinunce amorose, rinunce che, sembrano, non avere mai fine. E raggiungiamo il culmine della storia con il racconto di Collins che svelerà ciò o chi si nasconde nella casa sfitta.
La conclusione della vicenda avviene con un racconto curato ancora da Dickens e Collins, i due autori accompagnano il lettore introducendolo nella storia e, allo stesso modo, lo salutano sempre tenendolo per mano.
'Ho sentito parlare, come tutti del resto, di case infestate dagli spiriti: ma ho avuto la mia personale esperienza di uno spirito infestato da una casa, perchè davvero quella casa infestava il mio.'
"La casa sfitta" è un lodevole esempio di come coniugare abilmente mani, menti e penne differenti senza sfociare nel flop o in un componimento disgiunto ed eterogeneo.
Un 'idea geniale, a mio avviso, tinteggiato da toni cupi e misteriosi. Non nascondo di aver provato un brivido in più di un'occasione con la penna di Collins, pur apprezzando tutti e quattro gli stili; una menzione va alla Gaskell e alla sua scrittura indimenticabile.
Descrizioni accurate, personaggi realistici e un'ambientazione che sfuma nel gotico. Il profumo del classico d'autore che è gioia per occhi, cuore e mente.