In un tempo non determinato. In uno spazio ancora piu precario ed incerto, dove la trasparenza diventa simbolo di una metafisica realtà ingannata, si incrociano le vite di Alex (Kenue Reeves), architetto con un discreto successo e Kate (Sandra Bullok), medico la quale precarietà sembra tanto rispecchiare quella della casa che ha appena lasciato.
Una casa di vetrate costruita sull'acqua. Questi pur vivendo in anni e tempi differenti sono profondamente legati da un luogo; la stessa casa di vetrate sul lago nella quale Alex soggiorna è la stessa nella quale Kate ha soggiornato o soggiornerà in un tempo sempre più confuso agli occhi di chi osserva.
Eppure in un giorno come altri, in un semplice ripetersi costante di minuti e secondi che si rincorrono vorticosamente, qualcosa di diverso accade.
Alex trova una lettera spedita dalla ex inquilina, Kate. Confuso, sbalordito decide di rispondere alla lettera, i due cominciano a scoprire le proprie identità, forse fin'ora incerte anche a loro, scoprono che forse trovano nell'altro quel qualcosa che mai avevano trovato in un altra persona ma che sempre avevano cercato, ma scoprono anche di vivere in anni differenti.
Non curanti dell'ineffetti non trascurabile dettaglio continuano a parlarsi per corrispondenza fino a quando un evento sconvolge la vita di tutti e due, un evento che sembra distruggere il loro rapporto, un evento che se rivelato potrà rovinare la visione ai prossimi spettatori di un film che ha tanto commosso, ed è per questa ragione che ho deciso di tenerlo celato, come in una pellicola non completamente sciolta.
Un film che gioca abilmente sulla linea sottile del tempo e dei sentimenti lasciandoci interrogativi ai quali ognuno di noi saprà dare una risposta.
Cosa sono i sentimenti? Sono legati ad un semplice rintoccare di orologio? Cos'è il tempo? Un film che in ogni caso ci lascia una speranza o certezza di felicità.
Perdersi nel tempo è facile e piacevole,
l'importante è non perdere quello che si sta vivendo per rimpiangere