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LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI al Teatro Kopó paura e sussulti

Creato il 12 ottobre 2014 da Kirolandia @ippokiro
Autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)  K-articoli Palcoscenico Recensione critica dello spettacolo teatrale LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI  adattamento e regia  di Viviana Lentini da “I fantasmi della vita” di Cristian Precamedi Conte. Prima Replica del nove Ottobre duemilaquattordici, Teatro Kopó – Roma
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI al Teatro Kopó paura e sussulti
Il KOPÓ inizia la stagione puntando sul brivido e la paura, aprendo il suo spazio ad una giovane compagnia pronta a sfidare il pubblico con materializzazioni di ectoplasmi fluttuanti tra battute ironiche.  
Così il bel teatro che ha visto lo scorso anno un susseguirsi di vari successi, tanto da diventare uno dei riferimenti culturali di Roma, lascia quest’anno calcare il suo palcoad un gruppo di sette tra attori ed attrici per la messa in scena de LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI  pièce teatrale adattata e diretta da Viviana Lentini sulla base del romanzo “I fantasmi della vita” di Cristian Precamedi Conte.
Un ragazzotto comune si ritrova insieme alla fidanzata, in una casa infestata dagli spettri, e subito è un saliscendi, un aprire porte, entrare in stanze, compresa cantina infernale,  per un andirivieni di anime morte, perse tra oblii eterni alla ricerca di pace interiore, alle volte in pena, altre volte nemmeno troppo pentite, quasi sempre costrette a scontare la sanzione demoniaca, spesso anche e soprattutto per loro negligenza ed incapacità nell’affrontare la realtà durante la vita o come dice esplicitamente una delle anime perse: non avere avuto la forza di realizzare i propri sogni. Al di fuori di quello spazio l’incognita attende in una sorta di luce eterna, l’ipocondriaco, la coppia d’innamorati, la serial killer, il fanciullo inquietante e molti altri sono gli spettri tenuti in quell’oscurità da un sarcastico diavolo contemporaneo con compagna al seguito, entrambi dalla doppia identità, governanti delle scelte, tra cui la più importante: la vita o la morte.
Avvolta in una curata scenografia, l’energia scenica è forte, e la piacevole idea prosegue per più di un’ora, ma il tentativo di rappresentare la paura in teatro con umorismo ed ironia attualizzata si realizza solo in parte.
Il simpatico testo che si lascia seguire bene, alle volte cade in banali cliché e se pur lavorati in modo interessante rocambola in scelte riviste, tese anche alla risata facile. La regia efficace nella direzione degli attori e delle loro interazioni perde di vista l’impianto generale costruendo una struttura troppo rigida, a blocchi delineati, non intersecati armonicamente tra loro.
Il simpatico protagonista non riesce a sostenere sempre il suo ruolo e appesantisce il ritmo, viene comunque supportato per tutto lo spettacolo dagli altri bravi colleghi alle prese con intensi e complessi ruoli anche doppi. Tra loro si distinguono per la recitazione brillante Alessandro Giova, Roberto Di Marco e Cristiana Mecozzi a cui va il merito di almeno due o tre momenti d’apice con applausi a scena aperta.
L’intero impianto scenico risente di un disegno luci statico e monotono che non permette agli spettatori di perdersi nel flusso d’emozione.
Un commedia noir che con il dovuto riadattamento può sicuramente appassionare il pubblico ancora di più.
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI Produzione SPF - Cristian Conte e Simone Pulcini Autore: Cristian Precamedi Conte Regia e adattamento testo: Vivana Lentini Interpreti: Simone Guarany, Elisa Billi, Alessandro Giova, Roberto Di Marco, Cristiana Mecozzi, Marina Perulli, Simone Pulcini Disegno luci: Viviana Lentini Fonia e luci: Valerio de Angelis

 LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI REPLICA ANCORA OGGI AL TEATRO KOPÓ
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