Conosciuta anche come “ bottaggio di maiale , ragò , cazzola , cazoeula o cassoeula “ , la caseula è un’ antico e storico piatto invernale lombardo tradizionalmente preparato nei giorni in cui si celebrava il rito della macellazione del maiale . Servita ancora oggi abitualmente con un bel piatto di polenta fumante la caseula nasce come piatto
Ad oggi esistono principalmente due versioni del piatto , una povera , i cui ingredienti sono appunto la verza e le parti meno nobili del maiale ed una più ricca , impreziosita con salsicce , carni più pregiate ed un poco di salsa di pomodoro. Naturalmente molte sono poi le varianti ed il piatto oltre a variare negli ingredienti cambia a seconda delle zone anche il nome ; nella zona del comasco viene ad esempio preparata con la testa di maiale intera ma vengon omessi i piedini , nel pavese vengon utilizzate solo le costine, mentre nella zona ovest di Milano e nel varesotto , dove viene chiamata “ ragò “ si ha probabilmente la variante più significativa e la caseula viene arricchita con carne d’oca .
In oltre molte sono poi anche le leggende , secondo una delle tante la ricetta sarebbe stata suggerita da un soldato spagnolo ad una giovane cuoca milanese della quale si era invaghito , la quale poi la ripropose con un’enorme successo. Secondo un’altra (probabilmente la più nota ) la coseula era il piatto prediletto del celebre Arturo Toscanini .
Fatto curioso è poi che non ostante si tratti di un piatto prettamente invernale venga celebrata , in molte sagre estive ; ne sono un esempio “ Ossona “ in provincia di Milano in cui viene preparata in onore di S. Bartolomeo ( 24 Agosto ) “ Parabiago “ in cui viene celebrata durante la sagra di S. Michele ( Settembre ).
Detto ciò vi lascio alla ricetta , precisando però che non si tratta che di una delle tante varianti della caseula “ ricca “ , una delle più comuni e ad oggi utilizzate , ma trattandosi di un’ antico piatto ricco di storia e particolarmente diffuso non esiste una versione ufficiale.
Naturalmente potete a piacere renderla più “ povera “ eliminando le frattaglia che oltre ad esser oggi più difficoltose da reperire sono anche ai tempi odierni generalmente meno apprezzate .
Ingredienti:
4 piedini di maiale , 4 orecchie , 220 g di cotenna di maiale , 1,5 kg di costine di maiale , 3 kg di cavolo verza , 400 g di luganiga , 10 verzini , 4 carote 2 cipolle 2 coste di sedano , 200 g di burro , vino bianco secco a piacere , sale e pepe q.b, 2 foglie di alloro , 100 g di salsa di pomodoro , 100 g di pancetta , 2 codini di maiale
Procedimento :
Prima di procedere alla preparazione vera e propria della caseula è opportuno preparare gli ingredienti ; fiammeggiate dunque il codino , i piedini , le orecchie e la cotenna dunque arrotolate e legate ben stretta quest’ultima e lessate il tutto in abbondante acqua leggermente salata per circa trenta minuti. Nel mentre bucherellate con una forchetta la salsiccia ed i salamini e sbollentate anche questi ultimi per 10 – 12 minuti così da sgrassarli . Mondate quindi sedano carota e cipolla e tritateli grossolanamente , fateli rosolare con un filo d’olio ed il burro unite i piedini , il codino , le orecchie , la cotenna tagliata a striscioline e le costine , fate rosolare ed insaporire a puntino , sfumate con il vino bianco e dunque aggiungete pomodoro ed acqua fino a coprire il tutto . Aggiustate il tutto con un pizzico di sale e pepe , aggiungete le foglie di alloro e lasciate cuocere il tutto a tegame coperto ed a fuoco lento per circa quaranta minuti rimestando di tanto in tanto ed aggiungendo acqua qualora fosse necessario . Trascorso questo tempo unite quindi verzini e salsiccia a tocchetti , le restanti carni , la verza mondata , privata del torsolo ed affettata piuttosto grossolanamente , aggiungete se necessario altra acqua e continuate la cottura per altri 25 – 30 minuti. A fine cottura , quando la caseula risulterà ben amalgamata , il sugo bello cremoso e le carni ben cotte e tenere perfezionate il sapore con sale e pepe, aggiungete se di vostro gradimento qualche fogliolina di salvia fresca tritata e servite in tavola ben calda.
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