Cara pasta..integrale,
sento che bolli,
dalla voglia di
tuffarti nell’acqua salata,
pensando al tuo giovine
impasto, ormai abbandonato!
Ma io immagino
già il profumo che
emani a contatto di spezie
e aromi, senza abbondare
di peperoncino, non essendo più un ragazzino.
Sei tosta e calda,
e la mia bocca aspira
le tue inarrestabili lusinghe: ancora, ancora
ma l’imbarazzo è al capezz…ale!
L’occhio ha perso di vista
il contorno, ti fissa e non sa come fare
per la forchetta finale che tentenna
sapendo che dopo
sarai un ricordo, magari pesante.
Ma che fai, non lasciarmi così
sembra che lei, l’integrale,
non abbia più pudore , ora che ha perso
l’etichetta di insapore.
Vuole essere tua e fiera
e non ritrovarsi nella pattumiera!