Per questo motivo io sono sempre stato scettico, giustificando comunque i privilegi del mondo politico che deve essere libero di legiferare, di pensare e di produrre regolamenti in favore di tutti e del paese.
Ma oggi le cose sono diverse.
Prima di tutto ci troviamo di fronte un Parlamento 'non' scelto, grazie a questa porcata di legge elettorale.
Poi ci troviamo a valutare, politicamente parlando, un Parlamento infarcito di avvocati al soldo dell'uomo più ricco del paese.
![La casta s'impasta La casta s'impasta](http://m2.paperblog.com/i/49/491822/la-casta-simpasta-L-UHwDYj.jpeg)
Allora anche i bambini sanno che un po' di tattica fa gioco.
Bastava dare qualche segnale, qualche ritocco al ribasso in qualcosa, qualche correzione in qualche servizio. Bastava poco, molto poco. Il popolino - sempre più incazzato - avrebbe mugugnato, ma avrebbe apprezzato.
E loro? Nulla di nulla.
Una prova di arroganza formidabile, un senso dell'intoccabile assoluto, un menefreghismo oltre il lecito.
E ora?
Ora tutti, ma proprio tutti, sono furibondi, arrabbiati, inveleniti, irritati, stupefatti e, ormai, stomacati.
Ora il qualunquismo, anche il più becero, dilaga tra pagine di giornali che galoppano il malcontento, tra borbottii sempre più acuti sui mezzi pubblici, e presto, attraverso manifestazioni di piazza che hanno poco di politico e molto di tribunale della giungla.
Brutto, brutto momento. Non c'è collante, non c'è senso della nazione, non c'è solidarietà.
C'è solo rancore, e molta, molta rabbia.
Faremo la fine dell'Egitto o della Libia?
Non mi piace, non mi piace proprio...