Il 6 settembre la Regione Calabria ha votato NO all'abolizione dei vitalizi, proposto dall’M5S.
Pd, Pdl e Udc uniti, quasi all'unanimità (solo quattro voti contrari), hanno bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle di indire un referendum per abolire l'indennità di fine mandato anche ai rappresentanti in carica.
L'ex Assessore Francescoantonio Stillitani (ex UDC), l'unico che si è dimesso, ha affermato : "Ricevo come indennità di consigliere regionale circa 8mila euro netti al mese, e godo di tanti privilegi pur non svolgendo alcuna attività politica-amministrativa utile per il territorio. Ritengo questo ingiusto, tanto nei confronti dei calabresi su cui grava il mio costo, quanto nei confronti degli elettori che mi hanno votato. Ho deciso per coerenza ed onestà di dimettermi da consigliere regionale rinunziando a tutti i vantaggi che la carica comporta. Non sono più motivato a fare attività politica, mi trovo a disagio in un mondo dove ormai spesso si opera e si fanno scelte dettate da interesse di parte e personali e si privilegia l’appartenenza e la clientela rispetto alle capacità, un ambiente in cui prevalentemente si vota e si appoggia un uomo politico non perché se ne condividono le idee e le attività, ma perché si spera di ottenere qualche vantaggio e questo a discapito della Calabria e dell’Italia in generale".
Abbiamo aspettato per quasi un mese una reazione di orgoglio da parte delle segreterie nazionali dei partiti, o che qualche giornale giornale desse rilievo alla notizia. Niente, solo la conferma dell'assoluto squallore di una casta partitica trasversale, avidamente attaccata ai propri privilegi.
La prossima volta però non sorprendetevi se otto milioni di persone voteranno M5S, se gli elettori vorranno solo mandarvi "tutti a casa".