Secondo un gruppo di ricercatori bulgari, ccordinati dal dr. L. Grozdinski del Tokuda Hospital di Sofia, l’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) probabilmente non è solo un fattore di rischio per lo sviluppo della sclerosi multipla (SM) ma è il fattore eziopatogenetico di base. La disfunzione della barriera emato-encefalica (BEE) comparsa come risultato della CCSVI, può anche essere una delle principali ragioni per lo scatenamento dei processi neurodegenerativi o autoimmuni nella SM. In seguito a questa ipotesi è possibile assumere che la CCSVI sia il fattore eziopatogenetico principale in altre patologie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Fino a questo momento la letteratura non presenta dati riguardo esami doppler o venografici per i pazienti colpiti da CCSVI con SLA. Scopo della ricerca è stato fare uno screening per la CCSVI dei pazienti affetti da SLA tramite ecodoppler e venografia.
Sono stati esaminati sette pazienti colpiti da SLA.
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La diagnosi dei pazienti è stata confermata sulla base dei sintomi clinici e della elettomiografia. Entrambe le vene giugulari (che drenano il sangue dal cervello) e la vena azygos (che drena il sangue dal midollo spinale) sono state esaminate tramite esame ecodoppler e venografico. In tutti pazienti affetti da SLA, la CCSVI ha determinato una severa stenosi delle vene giugulari. In cinque dei pazienti è stata riscontrata stenosi nella vena azygos. In tutti i pazienti è stata effettuata una terapia endovascolare per dilatazione di un palloncino a livello giugulare e della vena azygos con buoni risultati angiografici, normale flusso ematico e normale diametro delle vene.
Al termine dello studio, secondo gli autori, La scoperta della CCSVI in sette pazienti affetti da SLA non è probabilmente una coincidenza e solleva la necessità di condurre una ricerca sistematica per la CCSVI in pazienti colpiti da SLA.
Fonte: http://www.minervamedica.it/it/riviste/gazzetta-medica-italiana/articolo.php?cod=R22Y2012N05A0605