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La storia del “leone” Antonio e della sua battaglia contro la Sla

Creato il 20 settembre 2014 da Yellowflate @yellowflate
Antonio Tessitore e Pietro Cuccaro durante un convegno

Antonio Tessitore e Pietro Cuccaro durante un convegno

In occasione della Giornata Nazionale sulla SLA, in programma domenica 21 settembre, è stata annunciata l’uscita in tutte le librerie di “Ogni volta che chiudo gli occhi, sogni e incubi di un leone nella gabbia della Sla” (Pironti editore).

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, terribile patologia neurodegenerativa che immobilizza il corpo lasciando intatte le capacità cerebrali, è la “gabbia” che imprigiona da 10 anni il “leone” Antonio Tessitore, già balzato agli onori delle cronache per le sue campagne di sensibilizzazione sulla SLA nei confronti delle istituzioni e dell’opinione pubblica.

Ma la Sla non è la sola protagonista di “Ogni volta che chiudo gli occhi”.

Anzi, la malattia è solo un pretesto, la scintilla che innesca il viaggio di Antonio dentro le proprie paure, le proprie emozioni, le proprie speranze. Un viaggio in cui è stato condotto per mano da Assunta Beatrice, la psicoterapeuta che per prima ha raccolto le sue confidenze. I pensieri sono stati poi trasformati in parole dal giornalista Pietro Cuccaro.

Così, quello che prima doveva essere un diario privato, a seguito di un lungo lavoro di adattamento è diventato un libro in cui è possibile rintracciare sentimenti universali.

“Ogni volta che chiudo gli occhi”, infatti, non è un volume riservato agli addetti ai lavori. Chiunque, anche se non ha familiarità con la Sla o patologie simili, può leggerlo e rimanere estasiato nello scoprire che ognuno ha la propria gabbia e imprigiona dentro di sé un leone, che vuole evadere e combattere.

Antonio ha vinto la sua battaglia e con questo libro vuole spingere tanti “leoni in gabbia” a vincere le loro paure e le loro insicurezze. Un vero e proprio inno alla vita.

“Ogni volta che chiudo gli occhi” è già disponibile nelle migliori librerie e sul sito dell’editore Tullio Pironti. La prefazione di Mina Welby (moglie di Piero Welby, che fece scalpore con la sua lettera al Presidente della Repubblica) e del cantautore Ron arricchiscono il volume sottolineandone il significato simbolico.

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