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La cedolare secca: la nuova forma di tassazione sugli affitti

Da Rubefox

La nuova forma di tassazione dei contratti di locazione è la cedolare secca.

Il contribuente può scegliere se di pagare l’imposta sugli affitti in base alle aliquote Irpef oppure prendere in considerazione questa nuova metodica.  La cedolare secca prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva sui redditi da locazione del 19% se il contratto è tipo “concordato” (durata 3 + 2 anni) oppure il 21% per i contratti a canone libero ( 4+ 4 anni).

La cedolare secca  non può essere applicata inoltre a persone non fisiche aventi attività professione o d’impresa.Terreni, negozi, uffici e tutti gli immobili non abitativi sono esclusi da questa formula. E’ valida solo per immobili ad uso abitativo.

La cedolare secca prende il posto :

- l’imposta Irpef ordinaria

- delle addizionali comunale e regionale

- del bollo ( marca da bollo)

- delle imposte di registro ( 1,4% per il contratto concordato e il 2% annuo per il canone libero, la metà a carico del proprietario).

La cedolare secca: la nuova forma di tassazione sugli affitti

Se nel caso le imposte di bollo e di registro sono già state pagate, non sono rimborsabili.

Inoltre c’è da dire che se l’aliquota Irpef del contribuente si applica l’85% ( contratti liberi) ed il 59,5% (contratti concordati) dell’affitto, la cedolare secca è calcolata sul 100% del canone.

Però se si sceglie la modalità della cedolare secca il contribuente perde, per tutta la durata del contratto di locazione, l’adeguamento Istat del canone e mediante raccomandata a/r lo deve comunicare all’inquilino. In più chi usufruisce di detrazioni fiscali (es. 36% -55 %) deve escludere il canone d’affitto con cedolare secca dal reddito complessivo e verificare se esiste ancora la possibilità di beneficiare di queste detrazioni oppure rinunciarvi per incapienza.

A causa del taglio delle agevolazioni fiscali però, nel 2013 l’importo della cedolare secca sui canoni di locazione aumenteranno dal 19% al 22,8%  per i contratti concordati e per quelli liberi dal 21% al 25,2%.

La cedolare secca può essere applicata sia nel caso di soggiorni durante le vacanze estive, sia per stanze di studenti universitari, che per i contratti di locazione di durata inferiore ai 30 giorni nell’anno. In ogni caso l’Agenzia delle Entrate è stata precisa nel redigere le regole per la gestione della nuova modalità di tassazione.

 

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