La cena aziendale – le linee guida

Creato il 24 gennaio 2011 da Mentalista Darus @magodarus

Di magodarus

Come deve essere la cena aziendale perfetta? Come si deve organizzare? Cosa deve lasciare ai presenti? Cosa si deve o non si deve fare durante la cena aziendale? Chi chiamare ad animarla? Per quanto tempo? La magia piace a tutti? Andrà bene un prestigiatore per una serata speciale?

Sorvolando sulla ricerca della location, sui menù e sulle attività che ruotano attorno ad un meeting aziendale (che hanno una grande rilevanza e fanno la differenza ovviamente) queste ed altre domande ronzano per la testa di chiunque si trovi a dover organizzare un evento aziendale, a Roma, come a Venezia, Torino o Milano, sia questo concepito in funzione dell’azienda per l’azienda (formazione dei dipendenti, team bulding,  premiazione dei venditori e delle diverse figure presenti all’interno della stessa, serata premio ecc) sia che tale evento rappresenti un’occasione di comunicare all’esterno qualcosa  (lancio di un prodotto, presentazione dell’azienda ai fornitori, premiazione dei miglior clienti, partner ecc) offrendo qualcosa di speciale e memorabile.

La risposta di fondo, partendo dalla mia esperienza vissuta sul campo, è che alla base ci deve essere semplicità sopra ogni altra cosa. Più l’evento diventa complesso, articolato, frazionato in tanti rivoli, per soddisfare tutti i palati e più si rischia di non raggiungere gli obiettivi desiderati. Meglio poche cose ma chiare, valorizzate dal contesto e fruibili da tutti i partecipanti.

Per esempio prevedere troppe attrazioni può non dar modo ai singoli artisti di esprimersi al meglio, di emergere con il loro talento e di coinvolgere nel profondo, come alcuni sanno fare, le persone presenti all’evento. E’ giusto dare loro lo spazio che richiedono e magari integrare le esigenze aziendali con quelle artistiche se si vuole ottenere il massimo possibile.

Se l’intrattenimento fosse previsto in più riprese durante la serata, bisognerebbe cercare di mantenere un rapporto/contatto diretto con gli artisti coinvolti in modo fornendogli in tempo reale un feedback che gli permetta di calibrare ancora meglio gli interventi successivi.

Poche sere fa, ho avuto il piacere di lavorare per un’azienda italiana molto conosciuta che, grazie a chi è stato demandato all’organizzazione delle serata di gala, ha realizzato un evento sulla base delle suddette linee guida.

Il risultato è stato molto gratificante per tutti (per l’amministratore delegato che ha vissuto in prima persona una serata divertente verificando con mano che il budget stanziato era stato ben utilizzato, per chi ha organizzato l’evento che ha avuto il plauso di chi l’aveva delegato all’organizzazione, per i dipendenti che hanno passato una serata diversa dalle altre e che avranno di che parlarne per l’avvenire e per me, che ovviamente ero coinvolto ed ho potuto fornire i miei servigi avendo un tempo adeguato a ciò che mi era stato richiesto: condurre una serata ed un intrattenimento all’insegna del mistero).

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