Solitamente, in occasione dell’anniversario di matrimonio di Loribeth e Leorol, la famiglia è solita festeggiare a cena fuori. Quest’anno in crisi di ispirazione e in mancanza di groupon allettanti, ha preso in mano tutto Vlao proponendo una alternativa cena giapponese.
Vlao ha già approcciato questa particolare cucina grazie a Martimarti, esperta del campo, e ne è stato positivamente sorpreso tanto da ripetere l’esperimento più di una volta. Inoltre pensa che Loribeth e Leorol, gente di mondo, hanno senz’altro tutte le caratteristiche per poter apprezzare i piatti a base di pesce e riso impiastricciati in piccoli bocconcini da inzuppare nella soia e ingurgitare tramite bacchette di legno. Per questi motivi ha ritenuto che l’apertura del nuovo locale “all you can eat” in Ancona è arrivata a coccodipippa, come si dice in gergo, per onorare la ricorrenza.
Il menu fisso prevede la possibilità di scelta ad oltranza tra ben 57 portate dai nomi arcani. La mancanza delle illustrazioni dei piatti rende la scelta molto aleatoria e, tolti quei due/tre nomi raccomandati da Martimarti, sembra un po’ di giocare alla roulette russa, anzi giapponese in questo caso.
Si spara un po’ “a random” sui 57 obiettivi e tempura, sashimi, nigiri, futomaki, temaki, urumaki si susseguono senza soluzione di continuità.
Futomaki
Lorybeth va subito in difficoltà con l’uso delle bacchette, e nonostante possa vantare in curriculum corsi di mandarino e viaggi in Cina, disintegra i bocconcini sapientemente appallottati da mani nipponiche. Leorol parte di buona lena, assaggiando di tutto, ma dopo un po’ comincia ad avvertire uno strano odore, cosa singolare visto che solitamente l’olfatto non è il suo forte. Comincia a passare mano anche lui e il compito di spazzolare le ciotole rimane a Vlao che mangia per tre per non incorrere nelle sanzioni anti spreco dell’allyoucaneat.
Dopo una lunga carrellata di una quindicina di portate, per concludere in bellezza Leorol ordina il numero 2 in lista, una bella zuppa di miso per favorire la digestione che si è fatta improvvisamente zoppicante. Il liquame dal sapore di acqua di mare arriva in un battibaleno a completa deganamente la cena del sol levante.
Con sollievo di molti è ora di andare a pagare il conto. Il giapponese (o cinesino?) alla cassa lo sbaglia, abbonandoci una birra, e ci saluta col tipico fare orientale “Glazie, Vi è piaciuto il sushi?” fa a Lorybeth che risponde “molto” mentendo spudoratamente “ne abbiamo portato a casa anche un po’ per un nostro amico…” si… un amico di nome Birba… il gatto!
Che dire… un esperimento non proprio riuscito, o meglio… proprio non riuscito!