La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
La scorsa settimana l’autorità greca per la radio e tv (ESR) ha suggerito alle stazioni televisive di non trasmettere le immagini delle persone senza fissa dimora ed, in generale, della miseria che vivono i cittadini Greci. D’ora in poi, anche immagini come queste potranno essere trasmesse solo dopo il consenso delle persone coinvolte.
Ecco cosa scrive TO BHMA: Στην Ελλάδα της κρίσης το ΕΣΡ υποδεικνύει στα κανάλια να κάνουν τα στραβά μάτια και να μη δείχνουν εικόνες που παραπέμπουν στην εξαθλίωση μέρους της κοινωνίας
Insomma: un chiaro un invito a non mostrare la miseria del popolo ellenico!
E’ chiaro che si tratta di censura vera e propria fatta con uno stratagemma, per occultare quello che, piano piano sta venendo fuori: un economicidio a danno dei cittadini greci.
Nell’articolo di TO BHMA ci si domanda: “quale sarà il prossimo suggerimento dell’ ESR? Di non riportare notizie sulla disoccupazione? di non pubblicizzare i casi di persone che si suicidano a causa di problemi finanziari?” (guardate che anche in Italia queste notizie sono sparite dai media). La rete è rimasta il solo mezzo per far veicolare le informazioni e per far conoscere l’immane tragedia che si sta consumando a pochi chilometri dal nostro paese, nel cuore dell’Europa.
Nessun mezzo televisivo nazionale ha trasmesso queste immagini, nonostante le persone vogliano essere informate!
Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”. Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea. Hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose. Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario, quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l’immediato intervento dell’intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori. Il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell’appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d’Europa che alla presidenza della BCE che all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea, sostenendo che “la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall’euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”.
Voi avete sentito qualche notiziario che ne ha parlato?
Silenzio assoluto. Nessuna risposta. Censura totale.
Un domani (neanche lontano) potrebbe toccare a noi.