Titolo: La cerimonia
Autore: James Patterson
Editore: Longanesi
Anno: 2012
Quando quattro donne si uniscono, la loro combinazione può avere gli effetti più disparati. Può essere un disastro. O un successo planetario.
Così (successo planetario) è stato per le Spice Girls (anche in quattro dopo l’abbandono della Ginger Spice, Geri Halliwell), così è per le “donne del Club Omicidi”.
“Vende più di JK Bowling, John Grisham e Dan Brown, ma come fa?”, recita la fascetta gialla dell’ultimo Patterson, in libreria con “La cerimonia”. “260 milioni di libri venduti nel mondo”, sta scritto in copertina.
Le quattro fanciulle delle quali sto parlando sono le ragazze uscite dalla fantasia dell’autore americano e interpreti di una fortunata serie di romanzi. Le protagoniste … be’ le presento una a una (soltanto a chi ancora non le conoscesse!), proprio come si fa in un concerto – per rimanere nella similitudine con le Spice - quando il leader nomina tutti i componenti della sua rock band.
La frontwoman (chitarra solista?) è il sergente Lindsay Boxer: è l’io narrante, professione détective della squadra omicidi di San Francisco (“Mi piaceva il lavoro sul campo. Era faticoso, me lo sognavo persino di notte, ma era il mio lavoro”). La cerimonia del titolo è la sua ed è nientepocodimeno che quella nuziale. Grazie a essa, Lindsay convola a giuste nozze con Joe, agente dell’FBI, che la rende “in Molinari”. Tra i fiori d’arancio e la sindrome premestruale per il desiderio di veder spiccare il volo della cicogna, il bel sergente s’impegna a risolvere il mistero di una bugiarda quindicenne, Avis Richardson, tragicamente neo-puerpera: “Ẻ arrivata al Pronto Soccorso con un’emorragia in atto”, senza il bambino appena partorito. “Che razza di storia era quella? Traffico di neonati?”
La seconda componente della band (basso acustico?) è il procuratore Yuki Castellano. Le sue vertenze si intrecciano ai casi di Lindsay e spesso in essi convergono. La presenza di Yuki conferisce al thriller una dimensione legal degna di Perry Mason (“Yuki rappresentava la pubblica accusa”). In questo romanzo, Yuki dibatte in tribunale il caso di Candace Martin. “L’imputata … era una cardiochirurga molto nota, che aveva ammazzato il marito, donnaiolo impenitente.”
“Yuki è bravissima nel suo lavoro, ma quando si tratta di uomini è una vera frana”.
La terza componente del gruppo (la immaginiamo alle tastiere?) è Cindy Thomas, “inguaribile romantica”: lavora al San Francisco Chronicle (“Era la cronista di nera del giornale”) e anche le sue, di vicende, spesso sfociano al “Club Omicidi”. Cindy “è una donna sincera, ma è comunque una giornalista”: quindi, con lei, le altre si devono cautelare che le notizie ‘non fuggano’. Durante “La cerimonia”, lei si occupa di misteriose aggressioni: “Le ragazze che avevano subito un’aggressione erano due, o forse addirittura , ma nessuna ricordava che cosa le era successo. Che ci fosse un nesso con la vicenda di Avis Richardson?”
A proposito di uomini … proprio come le Spice Girls hanno sposato uomini di spettacolo (la Posh Beckam), anche le donne del “Club omicidi” attingono ‘la materia prima’ dal loro ambiente: così Yuki si innamora di Brady, il capo di Lindsay, e Cindy riceve una romantica proposta di matrimonio da Richard Conklin, l’affascinante collega del sergente in gonnella (“Cindy si preoccupava di una cosa soltanto: che tornasse a casa sano e salvo”).
Alla “yellow band” manca dunque soltanto il quarto membro: è Claire Washburn. Lavora all’istituto di medicina legale, ma noi idealmente la posizioniamo … alla batteria!!!
Ecco fatto. Ve le ho presentate. Adesso speriamo soltanto … che non facciano la fine delle Spice. Di sicuro, la loro carriera è più duratura. Questo è il loro decimo episodio (a proposito, per quanti dischi hanno “resistito” le Spice Girls?). E ancora dimostrano un affiatamento notevole. Si ritrovano da Susie’s (“Il mio locale caraibico preferito, è un posto che mette di buon umore”) a bere margarita all’anguria e birra gelata. E a rinsaldare un legame che è amicizia, cameratismo, complicità femminile e reciproco affetto.
Quanto a Patterson, possiamo dire che è uno scrittore decisamente poliedrico. Con “il Club Omicidi” indossa un abito legal e mantiene le distanze dalle storie truculente sanguinolente alla quale ci ha abituati a partire da “Jack & Jill” o da “Gatto e topo” con i thriller, sempre vendutissimi, di Alex Cross. O con i best seller più recenti, che hanno per protagonista l’agente Michael Bennett (“Il negoziatore”, “Il maestro”).
Concludo con un consiglio: chi apprezza questa versione soft del celebre autore di thriller potrà ancora sorprendersi – come ha fatto il sottoscritto - leggendo i suoi romanzi sentimentali. Tipo “A Jennifer con amore”, “Domeniche da Tiffany” o “Il diario di Suzanne”. Ebbene sì, Patterson ha scritto anche quelli.
E adesso è il momento del voto. Quattro sono le componenti del Club Omicidi, quattro le Spice, e – secondo voi – quante sono le stelle che attribuisce al divertente romanzo …
… Bruno Elpis?
****, naturalmente!