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La certezza della capacità di intendere e di volere

Creato il 18 luglio 2011 da Lucas
Sabato scorso, su Avvenire, il prof. Francesco D'Agostino, ha scritto un editoriale in merito alla recente legge sul Testamento Biologico: «La vittoria di Ippocrate». Leggiamone un passo:
Riassumiamo la questione in due premesse e in una conclusione. Prima premessa: le Dat [Dichiarazioni anticipate di trattamento] non sono, per principio, «attuali»; vengono in gene­re redatte diversi anni prima della loro eventua­le utilizzazione. Seconda premessa: nessuno può avere «a priori» la certezza della capacità di in­tendere e di volere del sotto­scrittore nel momento della sottoscrizione delle Dichiara­zioni o di una sua adeguata informazione, soprattutto per quel che concerne l’evoluzio­ne delle sue possibili patologie e delle relative pratiche medi­co-terapeutiche. Conclusione: è quindi ragionevole che le Dat non siano vincolanti, ma che il medico che le acquisisce possa (eventualmente!) disattenderle, motivando adeguatamen­te la sua decisione. 
Dunque, se ho capito bene, secondo il ragionamento del prof. D'Agostino, se una persona scrivesse in questo momento le sue Dichiarazioni anticipate di trattamento, sulle misure da prendere sul suo corpo nel caso in cui si trovasse in una situazione analoga a quella di Piero Welby o di Eluana Englaro, tali dichiarazioni non avrebbero alcun valore perché non si può avere «"a priori" la certezza della capacità di intendere e di volere del sottoscrittore» perché (sempre se capisco bene), a suo dire, tra la sottoscrizione e la non auspicabile situazione di bisogno potrebbero esserci delle cure, delle terapie che, se fossero al momento disponibili, potrebbero far decidere diversamente il sottoscrittore.Non so bene dove e come, ma questo ragionamento mi sembra fallace e vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire se la mia impressione è corretta oppure no.In buona sostanza, così d'acchito, ciò che scrive il prof. D'Agostino mi sembra una stronzata. E questo perché:a) si potrebbe rinfacciargli subito il fatto che anche quello che scrive lui non ha valore dato che nessuno ha la certezza che lo abbia scritto in piena capacità di intendere e di volere;b) se una persona scrivesse nella sua Dat di voler essere, quali che siano le sue condizioni, alimentato e tenuto in vita ad ogni costo, anche questo parere dev'essere considerato non vincolante?

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