Se 4 anni addietro si è fatta la storia con l'elezione del primo Presidente afroamericano, stamane la storia aspetta le sue risposte. Allora infatti tutti il mondo diede un credito notevole ad Obama, che addirittura ricevette il Premio Nobel della speranza piuttosto che della pace. Oggi è diverso: Obama non può e non deve essere più una speranza, ma deve affermarsi come una certezza. Il mondo intero vuole la garanzia che questo grande oratore è anche un grande Presidente. Il suo credito vale altri quattro anni alla Casa Bianca, ma è il momento di segnarla la storia, non solo di cercarne il consenso!
L'attesa di stanotte è stata di sicuro trepidante e Romney si è dimostrato un avversario davvero agguerrito e impavido, ma l'America ha dato due risposte. La prima è che crede ancora in quest'uomo e soprattutto crede alle sue idee di cambiamento. La seconda, che Obama sembra aver già colto, è che esiste un'America divisa e che desidera essere ascoltata. Obama deve avere soprattutto la capacità di ascoltare chi dalla sua pare non è stato e insieme a chi invece lo ha sostenuto compiere un cammino responsabile e condiviso.
Il mondo lo pretende perchè nessun ha più intenzione di sentire le solite barzellette, ma è tempo di gettare le basi per uscire da questo crisi senza fine; è tempo di costruire nuovi ponti tra America ed Europa; è tempo di fare delle scelte, magari antipatiche, ma probabilmente decisive per il futuro sociale, politico ed economico del nostro caro e famigerato villaggio globale.
Nel suo primo mandato Obama qualcosa l'ha fatta vedere, adesso aspettiamo il resto, d'altra parte come lui stesso ha detto: "L'America può fare ancora tanto", speriamo che qualcosa si faccia anche per il resto del mondo!