Questa la premessa storica di collocazione, mentre la collocazione geografica coincideva all'origine con il confine del parco Visconteo del Castello di Pavia e il luogo di fondazione era un bosco con una grande estensione di terreno al confine nord del parco visconteo, zona adibita a riserva di caccia.
Il Monastero fu donato alla Chiesa e consegnato ai padri Certosini, poi con i susseguirsi dei vari ordini religiosi, si è arrivati agli attuali Padri Cistercensi della Casa Madre di Casamari che la custodiscono dal 1968. La costruzione iniziata nel 1396, fu terminata nel 1465 mentre la facciata, in tutto il suo splendore di dettagli e intarsi e sculture fu terminata nel 1507.
Questa la storia a grandi linee di quello che per me è sempre stato un grande amore, un amore che non ti tradisce e non ti lascia, che ti aspetta sempre, bello, paziente, silenzioso, in mezzo ai campi verdi coltivati e ai filari di pioppi e che quando entri, sembra salutarti con il suo silenzio pieno di pace
Il più grande piacere è arrivare la mattina presto, quando la folla dei turisti non fa rumore, quando la meditazione è facilitata da questo grande maestoso silenzio, che accompagna i miei passi nella visita dei chiostri
Un lunghissimo discorso si dovrebbe fare per l'interno della Basilica, dove lavorarono artisti insigni, quali il Bergognone e l'Amadeo, e dove si mescolano le sculture lignee alle marmoree in una fusione che non finisce di lasciare stupiti.
Nella sacrestia vecchia è conservato un prezioso trittico in avorio e osso, opera di Baldassarre degli Embriachi, donato alla Certosa da GianGaleazzo Visconti, un gioiello di composizioni minute e tabernacoli contenenti statuine di santi, che racconta la vita di Cristo e della Vergine.
Questa opera di valore immenso è stata trafugata nell'agosto del 1984 e miracolosamente ritrovata dopo un anno, quando, smontata in parte, stava per essere portata all'estero. Dopo il recupero e il restauro il trittico è tornato alla sua originaria destinazione
E' visitabile dalla mattina al tramonto, compatibilmente con le ore di luce, perchè l'illuminazione artificiale scarseggia.
Solo il lunedì la Certosa è chiusa al pubblico, il grande portone impedisce la vista di questa immensa opera d'arte che sta in mezzo alla campagna pavese da secoli e che è sempre più apprezzata da chi ha la fortuna di visitarla.
Ho un ricordo che spesso affiora nella mia mente, un momento particolare, un concerto di Severino Gazzelloni e del suo flauto d'oro, nel cortile d'ingresso con alle spalle come palcoscenico, la facciata della Certosa tutta illuminata.
Con grande orgoglio posso dire di esserci stata, Gazzelloni e il suo flauto sono uno degli accostamenti più belli che uno possa immaginare per la Certosa


