La manifestazione organizzata dalla Cgil per il 25 ottobre avrà un’adesione molto alta, in particolare di non iscritti ad alcun sindacato. E’ quanto rivela un sondaggio realizzato da Tecné e associazione Bruno Trentin per la Cgil. La proiezione delle risposte dei mille intervistati fa stimare in un milione le persone intenzionate a scendere in Piazza San Giovanni sabato prossimo. In una conferenza stampa tenuta per presentare l’organizzazione della manifestazione, il segretario generale Susanna Camusso non ha voluto dare cifre e ha detto di aspettarsi solo tanta gente: “Sarà una manifestazione grande, bella, colorata con tanti giovani, tanti uomini, tante donne”.
(newsgo.it)
Le stime parlano di un milione di persone in piazza per lo sciopero generale del 25 ottobre. Il segretario organizzativo della Cgil, Nino Baseotto, ha riferito che gli ultimi dati raccolti fino a venerdì dicono che le persone che si sono finora prenotate per partecipare ai due cortei sono oltre 120 mila: i pullman saranno 2300, sette i treni straordinari, una nave salperà dalla Sardegna. Ma sono tante le persone che si stanno organizzando a livello individuale. Inoltre, hanno dato l’adesione gli studenti medi e universitari che saranno numerosi. ”Il dato delle prenotazioni, che non tiene conto del Lazio – ha sottolineato Baseotto – è assolutamente confortante”. La Camusso farà partire oggi una mail a tutti gli iscritti alla Cgil per invitarli a partecipare: fino ad oggi si sono tenute 12 mila assemblee e oltre 3500 iniziative sul territorio.
La manifestazione riserverà diverse sorprese. La manifestazione, che avrà l’accompagnamento musicale dei Modena City Ramblers, hanno assicurato gli organizzatori, riserverà delle sorprese, sia sul palco, sia lungo il corteo, con “iniziative e flash mob”. Il leader della Cgil ha respinto qualsiasi possibile paragone con la manifestazione del 2002, quando il leader era Sergio Cofferati: “Lo ha già fatto il presidente del Consiglio con poca fantasia – ha risposto ai giornalisti -: le due manifestazioni non sono paragonabili perchè in mezzo ci sono sette anni di crisi e tre milioni di disoccupati. Il Paese è profondamente cambiato: è come mettere insieme la storia del tempo che fu con i tempi di oggi”. Ai giornalisti che insistevano sulle aspettative di adesioni, Camusso ha risposto: “Non siamo appassionati ai numeri, saranno in tanti a partecipare. Da tempo non diamo più numeri se non quelli oggettivi delle prenotazioni”. Camusso ha ribadito che la manifestazione di sabato sarà solo l’inizio di una stagione di mobilitazione: “Non ci rassegniamo all’idea che si voglia uscire dalla crisi con una politica di minori diritti”. (AGI)