Il che, dopo una perdita subita di quasi il 10% in questi anni, racconta perfettamente quanto sia insensato e fuorviante parlare di ripresa. Molto banalmente, le considerazioni che possiamo fare è che il mercato del lavoro non trarrà alcun beneficio da una ripresa così moribonda e asfittica, con la disoccupazione che, verosimilmente, tenderà a crescere. Le stesse banche saranno destinate a conoscere livelli di sofferenze ancor più accentuati rispetto a quelli attuali, peraltro già a livelli abbastanza critici e preoccupanti, almeno per alcune di loro. Non a caso, qualche giorno fa, Bankitalia ha comunicato che le sofferenze lorde del sistema bancario, nel mese di dicembre, hanno raggiunto quasi i 156 miliardi di euro, con un balzo di sei miliardi rispetto al mese precedente. Da ricordare che il governo, nella Nota di Aggiornamento al DEF dello scorso ottobre, aveva previsto una crescita del Pil dell'1%, per il 2014. Obbiettivo assai arduo da agganciare, la cui manacata relizzazione implicherà ulteriori manovre correttive. Sempre Bankitalia appare assai più cauta sulle previsioni di crescita per l'anno in corso, prevedendo appena uno 0,75%, quasi in sintonia con le maggiori istituzioni finanziarie internazionali, che vedono ulteriori rischi al ribasso per la crescita economica italiana. Da Istat:
Nel quarto trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,8% nei confronti del quarto trimestre del 2012.Il lieve incremento congiunturale è la sintesi di un andamento positivo del valore aggiunto nei settori dell'agricoltura e dell'industria e di una variazione nulla del valore aggiunto nel comparti dei servizi. Il quarto trimestre del 2013 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2012.Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 2,7% negli Stati Uniti e del 2,8% nel Regno Unito.Nel 2013 il Pil corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell'1,9%. Si segnala che il 2013 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del 2012.La variazione acquisita per il 2014 è nulla.