In Gran Bretagna la Chiesa anglicana ha il suo bel da farsi nel gestire i casi di pedofilia e molte ombre arrivano dal passato. Come riporta il Guardian, l’arcivescovo di York, John Sentamu ha ordinato la riapertura di documenti riguardanti tutti i membri del clero (anche deceduti) che hanno servito nella sua diocesi sin dal lontano 1950 ad oggi in modo che un’indagine indipendente possa appurare se ci possano essere stati in passato degli abusi sessuali nei confronti di bambini. Questa decisione arriva cinque settimane dopo le scuse del Sinodo generale della Chiesa anglicana per la sua incapacità nell’ascoltare le vittime degli abusi.
Il capo del personale dell’arcivescovo, il reverendo Malcolm Macnaughton, ha aggiunto che se saranno coinvolti membri del clero ancora in vita saranno segnalati direttamente alla polizia in modo da tutelare i bambini.
Recentemente la Chiesa anglicana è entrata nell’occhio del ciclone a causa di varie accuse nei confronti di Robert Waddington, decano della Cattedrale di Manchester tra il 1984 e il 1990, che è stato accusato di aver abusato sessualmente di bambini in Gran Bretagna ed all’estero: su Waddington (morto nel 2007) John Santamu ha aperto un’inchiesta.
I presunti casi di abusi commessi da Waddington hanno coinvolto anche l’allora arcivescovo di York, Lord David Speranza che avrebbe coperto Waddington in un presunto abuso nei confronti di un allievo mentre era preside di una scuola nel Queensland in Australia. Inoltre nel 2003 un ex chierichetto della Cattedrale di Manchester ha sostenuto di essere stato abusato da Waddington nel 1980. David Speranza ha negato le accuse di negligenza affermando di aver sempre rispettato le indicazioni della Chiesa anglicana.
Non solo la Chiesa anglicana sta vivendo momenti bui a causa di questi scandali ma casi simili affiorano anche all’interno della Chiesa cattolica: Bbc Scotland ha scoperto episodi di abusi sessuali da parte dei monaci della cattolica Fort Augustus Abbey School. A causa della denuncia del servizio pubblico radiotelevisivo scozzese la polizia ha aperto un’indagine.
Secondo la Bbc sarebbero stati commessi 50 abusi sessuali nelle due scuole cattoliche, ora chiuse, di Highlands e Carlekemp. Dieci monaci sono accusati di abusi fisici, quattro monaci e un insegnante laico di abusi sessuali (tra cui stupro) e tre presidi di favoreggiamento per aver coperto tali casi. Le presunte vittime, che hanno frequentato la scuola cattolica, hanno sostenuto di essere stati molestate e picchiate dai monaci dell’abbazia benedettina per un periodo di tre decenni dal 1950: alcune denunce di abusi si riferiscono a membri del clero che sono ancora vivi.
L’ex preside della Fort Augustus Abbey School, padre Francis Davidson, si è dimesso dal suo incarico presso il Benedictine college della Oxford University dopo essere stato accusato di non aver denunciato i casi di abusi sessuali avvenuti quando era a capo della scuola negli anni Settanta.
Tra le varie accuse il Telegraph riporta quella di Andrew Lavery che ha frequentato la scuola a metà degli anni Ottanta e sostiene di essere stato picchiato, violentato e torturato psicologicamente dai monaci che lo hanno anche rinchiuso in una stanza per giorni e giorni. Lavery sostiene di essere stato malmenato da un monaco (che era anche docente) ed accusa un altro monaco, che ora è un sacerdote in Inghilterra, di aggressione fisica e sessuale.
Sempre dalla Scozia arrivano altre accuse per la Chiesa cattolica e questa volta a muoverle sarebbe addirittura un prete. L’Observer ha avuto la possibilità di visionare alcuni documenti e riferisce di uno scandalo che coinvolge alti prelati del Paese simile a quello che ha portato alle dimissioni del cardinale Keith O’Brien, arcivescovo di Edimburgo e St. Andrews. Un prete noto con il nome di fantasia di “Padre Michael” ha detto di essere stato violentato dal parroco padre Paul Moore. Secondo padre Michael la Chiesa non ha gestito il caso in modo appropriato ed afferma che, dopo aver denunciato padre Moore nel 1997, il suo aggressore è sempre stato protetto mentre lui si sente estromesso dalla Chiesa. Nonostante si stia riprendendo da un cancro non ha avuto il permesso da parte del vescovo John Cunningham di Galloway di ridurre i suoi impegni durante la convalescenza mentre gli è stato chiesto di dimettersi o affrontare la rimozione. Secondo padre Michael questo atteggiamento è dovuto alle sue accuse nei confronti di padre Moore: «La Chiesa è una grande mafia e faranno di tutto per distruggermi», così padre Michael ha commentato all’Observer. Parola di prete cattolico.
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