Il segretario di stato Tarcisio Bertone alla luce dell’inchiesta ” RUBY GATE” ha dichiarato a mezzo stampa
La Chiesa – ha spiegato il principale collaboratore di Benedetto XVI – spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità». Ora è evidente che facesse riferimento alla vita del premier ma anche indubbiamente alla stessa magistratura e in generale alla classe politica italiana. La domanda che dobbiamo porci e se ancora nel XXI secolo la chiesa cattolica ha il diritto o meno di fare la morale allo stato italiano. Se consideriamo la chiesa in qualità di stato sicuro non ha di questo diritto, se la consideriamo da un punto di vista puramente religioso possiamo intravedere questa possibilità ma alla condizione che non lo si faccia quando l’indagine è ancora in corso , destabilizzando un ambiente politico già di suo precario. Inoltre mi viene purtroppo da ricordare, gli innumerevoli scandali che hanno colpito la chiesa cattolica. Iniziamo dagli scandali bancari dello IOR , sia di recente realizzazione, vedere caso “Tedeschi”, sia meno recenti, per passare agli scandali di natura sessuale, dove ormai è evidente come molti sacerdoti hanno abusato di povere anime indifese. Bertone dovrebbe domandarsi se è più grave frequentare giovani donne all’età di 70 anni a casa propria, ragazze consenzienti, oppure che un sacerdote abusi di giovani non consenzienti. Inoltre mi domanderei se è lecito rubare soldi allo stato italiano, operando come banca off-shore sul territorio italiano (IOR) e poi dare lezioni di moralità allo stato derubato. Ricordo sempre che la fede in un dio non deve accecare noi uomini dalla verità e la chiesta romana di verità ne ha dette poche nella sua storia.
Valerio Orlando