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La chiusura delle Poste solo “estrema ratio”, cercando il confronto con le regioni e gli enti locali

Creato il 16 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Arriva una nuova “politica industriale” in merito alla chiusura degli uffici postali, che saranno solo “l’estrema ratio”. Lo ha annunciato alla Camera il sottosegretario al Ministero dello sviluppo, Antonello Giacomelli. Nel contratto di programma, che sarà firmato “nei prossimi giorni” Poste si impegna a ricercare soluzioni anche con “accordi con regioni ed enti locali”.

(job.fanpage.it)

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La chiusura delle Poste solo “estrema ratio”, cercando il confronto con gli enti locali. Rispondendo all’ennesima interpellanza sulla chiusura di un ufficio postale, in questo caso quello di Ombriano in provincia di Cremona, Giacomelli ha ricordato che la regolazione del settore postale è stata trasferita all’Agcom e che, quindi, Poste rispetta i dettami dell’Autorità anche in termini di chiusure degli uffici. Su questa strada, in sostanza, al governo non è rimasto “nessuno strumento per intervenire”, a parte la moral suasion che è stata esercitata attraverso la convocazione del management dell’azienda.

E’ stato dunque necessario, ha spiegato il sottosegretario, “ribaltare la prospettiva” e scegliere la strada della “determinazione di una linea politica industriale” che è stata inserita proprio nel Contratto di programma su cui “si è conclusa la fase di negoziazione tra Mise e Poste con reciproco scambio di consenso sul testo finale”. Il concetto nuovo, ha continuato Giacomelli, è che “la capillarità della presenza di Poste non è un peso o un onere ma un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverisce un asset della società e il governo come azionista considera questo un punto su cui riflettere”. Insomma, “la rete è un asset, serve ogni iniziativa per valorizzarla e per incrementare l’offerta. Occorre quindi intervenire sul rapporto costi-ricavi lavorando sul potenziamento della voce ricavi in termini di servizi, prima di considerare altre possibilità”. Pertanto “l’ipotesi di intervento in riduzione ammesso è confinata nell’indicazione dell’azionista come estrema ratio, come sconfitta di ogni ricerca di possibilità alternativa. Poste si impegna a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali”.

In contratto programma impegno fornire nuovi servizi. Nel Contratto di programma che Poste e ministero dello Sviluppo firmeranno nei prossimi giorni è previsto l’impegno, da parte della società, “a valutare la fornitura di ulteriori servizi utili al cittadino, alle imprese e alla p.a., tramite la propria rete postale e le proprie infrastrutture tecnologiche”, soprattutto in merito all’Agenda Digitale. Lo ha annunciato il sottosegretario Antonello Giacomelli leggendo il testo dell’articolo 5 del nuovo contratto e sottolineando che si punta alla valorizzazione dell’asset della rete. (ANSA)


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