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La chute

Creato il 30 aprile 2015 da Malvino
«C’est l’histoire d’une société qui tombe et qui au fur et à mesure de sa chute se répète sans cesse pour se rassurer: Jusqu’ici tout va bien, jusqu’ici tout va bien, jusqu’ici tout va bien”. Mais limportant n’est pas la chute, c’est l’atterrissage»
La Haine (Mathieu Kassovitz, 1995)
Quel che resta del disprezzo che va a Renzi spetta di diritto ai fiancheggiatori che ne agevolano le scelleratezze minimizzandone la gravità col sarcasmo di cui fanno oggetto chi invece la avverte e la segnala. Naturale inclinazione all’acquiescenza, strafottenza come surrogato di piena padronanza delle situazioni, mera ignavia come esorcismo contro ogni genere di pericolo – poco importa cosa li muova a sbertucciare, peraltro con piatta uniformità di toni, chi nella migliore delle ipotesi considerano un malato d’ansia, sennò un subdolo inoculatore di velenoso allarmismo. Nel più plateale precipitare di peggio in peggio, questi miserabili continueranno sempre a dire: «Jusqu’ici tout va bien», fino alla fine, e a reagire con un moto di fastidio a chi fa presente che tutto precipita.Sarà una puttanata che «la plus belle desruses du Diable est de vous persuader quil nexiste pas» (Charles Baudelaire), di certo non cè dittatura che possa fare a meno del brodo di coltura che le dà nutrimento con lottusa indolenza di quanti si rifiutano di vederla, che poi sono gli stessi che ingrassano nelle sue pieghe. Forse occorre risparmiare un po del disprezzo che va a Renzi per lasciarlo a loro.

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