Nel 60 ° anniversario del colpo di stato militare in Iran, avvenuto nel lontano 1953 e che rovesciò il governo del radicale nazionalista Mohammad Mossadegh, gli Stati Uniti hanno rilasciato una serie di di documenti declassificati che dettagliano il modo in cui le operazioni segrete della CIA portarono lo Shah al potere.
“Il coinvolgimento americano e britannico nell’ estromissione di Mossadegh era ormai da tempo cosa nota, ma i documenti rilasciati oggi includono quello che riteniamo essere il primo riconoscimento formale da parte della CIA sul fatto che l’agenzia ha aiutato a pianificare ed eseguire il colpo di stato”, ha riferito il National Security Archive.
Manifestanti monarchici a Teheran, 26 agosto 1953. (AFP Photo)
I documenti rilasciati lunedi sotto il Freedom of Information Act giungono quasi come una sorpresa, dal momento che si credeva che la maggior parte dei materiali e registrazioni del colpo di stato del 1953 fossero stati distrutti dalla CIA, scrive sempre il National Security Archive. La CIA riferì infatti all’ epoca che le sue “casseforti erano troppo piene.”
I documenti declassificati sono relativi all’operazione TPAJAX della CIA, messa in atto con lo scopo di effettuare un cambiamento di regime in Iran attraverso la corruzione dei politici iraniani, alti funzionari della sicurezza e dell’esercito e con una massiccia propaganda anti-Mossadegh, che contribuì poi a scatenare la rivolta nel 1953.
Tra i documenti declassificati ci sono diversi esempi di propaganda della CIA volti a denigrare l’iraniano Mossadegh.
Mohammad Mosaddegh (Photo from wikipedia.org)
“Questa propaganda accusa il premier di pretendere di essere ‘il salvatore dell’ Iran’ e gli addebita di aver invece costruito un vasto apparato di spionaggio praticamente su ogni settore della società, dall’esercito ai giornali fino ai leader politici e religiosi”, scrive il National Security Archive.” Diffondendo le immagini della sua presunta alleanza con l’ “omicida Qashqai Khan” e con i bolscevichi, gli autori accusano: ‘È questo il modo di salvare l’Iran, Mossadegh? Sappiamo quello che vuoi salvare. Vuoi salvare la dittatura di Mossadegh in Iran! ‘”
L’Iran divenne indipendente dalla Gran Bretagna dopo la seconda guerra mondiale e nell’aprile del 1951 gli iraniani elessero democraticamente il capo del partito del Fronte Nazionale, il Dr. Mohammad Mossadegh, come primo ministro. Mossadegh si affrettò a nazionalizzare i beni in Iran della Anglo-Iranian Oil (il precursore dell’attuale BP ), un passo che portò il suo governo a scontrarsi con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.
L’ MI6 britannico collaborò con la CIA e pianificò, elaborò e mise in atto un colpo di stato che spodestò Mossadeq nell’agosto del 1953 e portò al potere lo Shah Mohammad Reza Pahlavi.
Il primo tentativo di golpe fallì dopo che Mossadegh “fiutò” la cospirazione, ma i servizi segreti americani e britannici in Iran improvvisarono una seconda fase del colpo di stato, riunendo le forze pro-Shah e organizzando proteste di massa il 19 agosto 1953. Queste proteste furono immediatamente supportate dall’ esercito e dalla polizia. La casa di Mossadegh fu distrutta dopo un prolungato assalto da parte delle forze che volevano rovesciarlo, facendo uso anche di carrarmati.
Monarchici iraniani, 27 Agosto 1953 (AFP Photo)
Mossadegh venne sostituito con il generale iraniano Fazlollah Zahedi, scelto dall’ MI6 e dalla CIA. Lo stesso Mossaddegh venne poi condannato a morte, ma lo Scià non ebbe mai il coraggio di eseguire la sentenza. Mossadegh morì nella sua residenza vicino a Teheran nel 1967.
La dittatura filo-occidentale dello Scià continuò per 27 anni, concludendosi con la rivoluzione islamica del 1979, che aprì la strada all’Iran di oggi, dove i sentimenti anti-americani rimangono forti. Il colpo di stato del 1953 getta ancora un’ombra sulle relazioni iraniano-americane.
I documenti declassificati provengono da una relazione, denominata “La battaglia per l’Iran”, preparata dalla CIA nella metà degli anni 1970. Vi si legge “. Il colpo di stato militare che rovesciò Mossadeq e il suo gabinetto del Fronte Nazionale è stato realizzato sotto la direzione della CIA come un atto di politica estera degli Stati Uniti”. Il rapporto menziona anche il fatto che l’ establishment degli Stati Uniti temeva che l’Iran poteva essere “aperta ad un aggressione sovietica “, e quindi venne avviata l’ Operazione TPAJAX, che poi divenne la parte americana della congiunta anglo-americana ’Operazione Ajax’ che portò lo Shah al potere.
Lo shah dell’ Iran Mohammed Reza Pahlavi (1974) (AFP Photo)
L ‘”aggressione” di cui si parla nel documento è probabilmente un riferimento all’intervento dell’Unione Sovietica in Iran durante la seconda guerra mondiale, quando venne firmato, nel 1940, un trattato tra gli iraniani e l’URSS che permetteva a Mosca di stabilire una forza militare in Iran in caso di minaccia lungo i confini dell’ Unione Sovietica.
La National Security Archive mentre da un lato “applaude la decisione della CIA di rendere disponibili questi materiali”, dall’altro sostiene che “questi sarebbero potuti essere tranquillamente declassificati molti anni fa, senza il rischio di danneggiare la sicurezza nazionale.”
Anche se almeno due presidenti degli Stati Uniti, Bill Clinton e Barack Obama, hanno pubblicamente riconosciuto il ruolo degli Stati Uniti nel colpo di stato iraniano, i servizi di intelligence di Washington sono sempre stati riluttanti ad ammettere il coinvolgimento diretto nel colpo di stato del 1953.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la CIA proclamò una “politica di apertura”, impegnandosi a declassificare alcuni documenti relativi alle operazioni dei servizi segreti americani durante la guerra fredda, compreso il colpo di stato in Iran.
Tre successivi direttori della CIA – Robert M. Gates, R. James Woolsey, e John M. Deutch – promisero di pubblicare i documenti, ma nessuno di questi alla fine lo fece.
Il vice direttore del National Security Archive, Malcolm Byrne , si appella alla comunità di intelligence degli Stati Uniti “per rendere pienamente disponibili i rimanenti documenti del periodo del colpo di stato.”
“Non c’è più ragione di tenere segreti su un episodio critico del nostro recente passato. I fatti di base sono ampiamente noti ad ogni studente in Iran. Sopprimere i dettagli distorce solamente la storia e alimenta mitopoiesi da tutte le parti”, ha concluso Byrne.