Vi chiederete come mai un articolo sulla cicogna… Il motivo è semplice, ho iniziato a scrivere una fiaba dal titolo “Viola, la Cicogna” per una nascita che arriverà a Gennaio, quindi, come per tutte le favole che si rispettino ho iniziato a documentarmi… Certo, poi ve la farò leggere!
Al contrario di quanto si possa pensare, solo le cicogne bianche e quelle nere hanno abitudini migratorie e fanno affidamento sulle numerosi correnti termiche per poter raggiungere le terre calde dove passeranno i mesi invernali, mentre le altre specie sono stazionarie.
Generalmente, tutte le specie di cicogne sono gregarie, ossia vivono in storni di numero variabile e nidificano in grandi colonie. Un’eccezione a questa regola è costituita dalla mitteria del Senegalche, abituata a convivere e a mescolarsi con gli altri uccelli palustri, preferisce tuttavia vivere in stormi poco numerosi o, ancora di più, vivere accoppiata con il proprio compagno.
Gli esemplari di tutte le specie sono monogami e, una volta scelto il proprio compagno, la coppia rimane unita tutta la vita anche all’interno dello stormo. Comportamento curioso, che visto sotto un occhio umano appare come molto romantico, è quello delle cicogne che, rimaste sole dopo la morte del compagno, o della compagna, cadono in una specie di depressione ed iniziano a girovagare senza meta tra le altre gralle con aria inconsolabile alla ricerca disperata del compagno defunto.
Le cicogne sono solite nidificare sulle alture come robusti rami o, come nel caso delle cicogne bianche e di almeno altre tre specie, sui tetti delle abitazioni umane. Fanno eccezione le cicogne maguari ed il marabù africano che, invece, costruiscono il loro nido a terra, meglio se, dato il periodo delle stagioni secche in cui avviene la deposizione delle uova di queste specie, lungo il corso di fiumi o laghi prosciugati.
I nidi però presentano tutti le stesse caratteristiche, ossia sono di notevoli dimensioni (spesso hanno un diametro di oltre un metro) e vengono costruiti intrecciando abilmente sottili ramoscelli. Qui le femmine depongono (il periodo di deposizione varia a seconda della specie e del luogo in cui vivono) dalle 3 alle 5 uova. Il periodo di incubazione è mediamente di 35 giorni durante i quali i genitori si alterneranno per covarle. Alla schiusa, il papà e la mamma si prenderanno cura dei piccoli fino a che non saranno autonomi ed in grado di affrontare la prossima migrazione.
Nelle specie migratorie, i primi 2 o 3 anni gli ultimi nati li trascorreranno in Africa dove compieranno solo piccoli spostamenti in vista della maturità sessuale che, attorno ai 4 anni, li porterà a scegliere una compagna e a migrare verso l’Europa per dare avvio ad un nuovo ciglo riproduttivo.