La ciliegia: impossibile resistere.

Creato il 12 giugno 2012 da Giornalismo2012 @Giornalismo2012

-Di Monica Grigolo

Chi sarà stato colui che ha sentenziato: “Una ciliegia tira l’altra e a prenderne anche una sola si vuota il cesto?”
Che alludesse alla bontà del frutto che tanto alletta quanto tenta o al groviglio dei piccioli che lega l’una all’altra le ciliegie? Questi frutti annunciano l’estate e sono le benvenute di stagione, perché oltre ad essere buone sono preziose alleate della salute e della bellezza.

Da tutti viene considerata e apprezzata solo quale alimento ma ha, invece, titoli speciali di benemerenza per le sue qualità e questo perché contiene acidi e sali vegetali che ne fanno più che un buon dissetante, più che un eccitante del gusto e di un semplice stimolante (come gli aromi): un’autentica medicina.

Medicina, e come tale riconosciuta anche dagli antichi: i saggi della scuola salernitana hanno lasciato scritto: “Se mangerai ciliegie ne avrai grandi doni, ti puliranno lo stomaco, il loro nocciolo ti libererà la vescica dalle pietre e per la sua polpa tutto il sangue del tuo corpo si farà migliore”.

Anche la medicina moderna le riconosce proprietà antiuriche, antireumatiche e antigottose, nel frutto si trova infatti un acido che ha proprietà di trasformare l’acido urico, non facilmente eliminabile dal nostro organismo, in acido ippurico che è invece lo è, quindi le ciliegie sarebbero ottimi risolventi ed eliminatori di acido urico e di urati.

Medicina completa, perché all’azione antiurica della sua polpa si aggiunge anche quella diuretica del suo picciolo. Un tempo si bevevano decotti diuretici bollendo 100 grammi di piccioli in un litro d’acqua, e se si vuole ricorrere a tale rimedio casalingo si proceda preparandone una versione dolce versando il decotto ottenuto dai piccioli su 250 grammi di ciliegie fresche e lasciando venti minuti in infusione, per poi setacciare e spremere leggermente. Non meno importante la, seppur blanda, azione anti-cellulite ottenuta dal decotto.

Medicina complessa, perché secondo i vecchi medici e i vecchi farmacisti perfino le mandorle racchiuse nel nocciolo presentano principi medicinali: l’olio spremuto veniva consigliato da Mesuè, famoso medico del califfo, per sedare i dolori dell’artrite e per togliere macchie, verruche e porri della pelle. E la gomma che d’estate cola dal tronco? Pure quella gomma era consigliata sciolta nel vino da Dioscoride per calmare la tosse insistente e da Galeno per triturare le pietre nella vescica.

Che si mangino dunque ciliegie e tante, anche da chi soffre di glicemia alta possono essere gustate senza problemi poiché non contengono amidi e pochissimi zuccheri e di questi la maggiore parte è rappresentata da levulosio, innocuo per i diabetici.

E la pillola finale per la bellezza della pelle: grazie alla loro ricchezza di flavonoidi le ciliegie sono ottimi antiossidanti utili nella lotta ai radicali liberi, i soliti principali responsabili dell’invecchiamento delle cellule del nostro organismo e con una tazza di frutti si assume un cocktail di vitamine ed oligoelementi dall’azione rivitalizzante, visibile anche esternamente. Anche una maschera ottenuta con centrifugato di polpa di ciliegie e lasciata agire per una quindicina di minuti può aiutare a dare un tocco di freschezza immediata alla pelle del viso, sempre che si resista alla tentazione di mangiarsela nella messa in posa…


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