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La Cina ai piedi.

Creato il 06 novembre 2014 da Michele Orefice @morefice73

11 ottobre 2014, zona commerciale di Koblenz.

Cina.-Gli-operai-alzano-la-testa-e-fanno-sciopero.-I-colossi-delle-scarpe-rischiano-la-paralisi

 

Ci siamo, purtroppo ogni tanto dobbiamo farlo. Si dobbiamo infilarci in un negozio di scarpe per calzare i nostri bimbi. Non possiamo più rimandare: l’inverno alle porte, Sofia che deve fare una gita con la classe, Matilde che ha quasi i buchi.

Negozio prescelto fa parte di una catena, specializzato in scarpe. Ci siamo stati già altre volte è di solito le scarpe sono tutte ammassate su scaffali e gli stessi suddivisi per taglia. Per ogni tipo di scarpa non c’è sempre lo stesso numero e quindi bisogna un po’ arrangiarsi. Commesse e commessi ci sono ma dispersi in quel marasma non è facili trovarli.

Entriamo e ci dividiamo. Per fortuna c’è sempre un angolo del negozio dedicato ai bambini con tv , giocattoli, proprio vicino alla loro area. Anche io ho bisogno di scarpe! Per fortuna riesco a ritagliarmi il mio spazio, Sara si accolla i bimbi e io girovago tra gli scaffali pieni di scarpe nel settore degli Herren.

Trovo una scarpa che mi aggrada, la provo…. Bo dentro sembra ci sia una specie di tappeto attaccato. Fuori dice vera pelle. Cerco dove la fanno… Nulla. Forse devo smontarla ma non mi sembra il caso. 40 euro, caspita che prezzo. Mi guardo intorno. Prendo altre scarpe, sempre tutte sotto ai 50€. Tutte fatte all’interno similmente. Tutte senza la nazione di provenienza. Possibile? Anche quelle con il pelo dentro, purtroppo qui popolari, risultano senza una provenienza. Ma non siamo in Europa? Boh forse le regole valgono solo era la carne. Non mi accontento, cerco la zona del locale delle scarpe firmate. Tutte firme italianizzanti, finalmente , un design in o meglio. Ne calzo una, il gusto è comunque discutibile, mi sembra che all’interno la soletta non ci sia. La esamino bene. Una grossa scritta in inglese posta sulla soletta, dice che è coperta da un brevetto italiano. Già… Bello. Però mi puzza. Tiro su la fibia è sotto alla tabella delle taglia sta un bel ‘Made in China’. Ma come ? Questo marco italiano , famoso?

A fianco un altro marchio del Made in Italia, provo una scarpa anche di questo e faccio le stesse osservazioni sulla soletta. Possibile che non riusciamo più a fare scarpe? Questa però è fatta in Vietnam.

Sono nella parte ‘costosa’ del negozio, infatti sono equipaggiate con un chip antitaccheggio…. Costose? 60€, 20€ in più di quelle ‘fatte non si sa dove’. A fianco un’altra esposizione di scarpe molto eleganti. Marca dal nome non famoso…. Guardo… Fatte in Germania. Scarpe dagli 80 ai 100€…. Fatte decentemente ma non speciali. Sembrano quasi meglio delle italiane fatte in Cina. Possibile? Possibile che ci siam giocati le scarpe così facilmente?

I bimbi hanno finito. Sara è riuscita nel solito miracolo di comprare in meno di 1 ora le scarpe alle due bimbe grandi. Anche Tancredi si è comprato un paio di scarpe. Il tutto per un centinaio di euro. La volta prima ero riuscito a strappare a Sara di comprare delle “Primigi” per quasi settanta euro per Sofia e che detengono per ora il primato di durata: 1 anno intero senza buchi nelle suole! Il quelle belle scarpe capeggiava nella suola un bel ‘Made in italy’ è un confortante ‘vero cuoio’ … Si in italiano, qui in Germania! Purtroppo a distanza appunto di un anno la su detta marca non sembra comparire più sugli scaffali e… La Cina ai piedi. E´pero´ triste pensare che il tutto e´ dovuto per una differenza di pochi euro per il consumatore che , moltiplicata per i consumatori fanno un sacco di euro per le aziende produttrici.


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