Venerdì 10 Febbraio il premier cinese Wen Jiabao ha incontrato a Pechino gli alti funzionari del partito comunista locale in merito alla ‘’grave’’ situazione tibetana. L’incontro ha avuto luogo dopo che un alto funzionario del partito ha consigliato al governo Cinese di prepararsi alla ‘’guerracontro il sabotaggio secessionista’’ da parte del Dalai Lama.
Secondo diversi indizi si può intuire che la Cina sia pronta ad adottare una usuale strategia di ‘’forte attacco’’ per arrestare la crescente onda di dissenso manifestata dai tibetani. L’emittente radiofonica Radio Free Asia ha altresì riferito che la polizia avrebbe ucciso a colpi di arma da fuoco un monaco e il suo fratello, il tutto accaduto nella provincia occidentale del Sichuan.
Il monaco in questione, in compagnia appunto del fratello,stavano cercando nascondiglio dalle forze armate che si era data alla caccia dei due individui imputati per l’aver partecipato alla manifestazione anti-governativa del 23 Gennaio 2012.
Il capo regionale del partito comunista per il Tibet, Chen Quanguo, ha annunciato che nella prossima riunione del congresso nazionale del partito verrà discussa l’adozione di un programma focalizzato verso una ‘’decisiva battaglia contro i monaci rivoltosi’’.
Un altro giornale, Global Times, ha riportato una dichiarazione di Xu Zhitao, un funzionario del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito del Comitato Centrale del Partito Comunista, che afferma che
"Secessionisti guidati dal Dalai Lama sono apparso più determinati a formare gruppi di stampo cospirazionista durante l’anno in corso".
Inoltre, alcuni media riportano che.....
"Durante un incontro con Krishna a Pechino Mercoledì scorso, Zhou Yongkang ha dichiarato che la questione riguarda gli interessi nazionali della Cina. Il governo cinese è intento a reprimere i gruppi secessionisti al fine di salvaguardare la sua integrità territoriale"