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La città fallisce e va in default? Sarebbe una benedizione di Dio. Il perché ve lo spiega il nuovo servizio delle Iene nei dipartimenti comunali a Viale Manzoni. Ecco come 'lavorano' i dipendenti pagati da noi

Creato il 27 febbraio 2014 da Romafaschifo
La città fallisce e va in default? Sarebbe una benedizione di Dio. Il perché ve lo spiega il nuovo servizio delle Iene nei dipartimenti comunali a Viale Manzoni. Ecco come 'lavorano' i dipendenti pagati da noiQUI IL VIDEO
Un residente del Comune di Roma paga 1.040 euro pro capite di tasse, in media, contro una media nazionale di 440 euro. Ben più del doppio. Questi soldi servono, esclusivamente, per mantenere in vita corruzioni, malversazioni, ruberie, inefficienze tenute artificialmente in vita per foraggiare chi ci mangia sopra e una pletora spaventosa di dipendenti: qualcosa come 65mila persone, la più grande azienda italiana dopo l'Eni a occhio e croce. Solo il Comune di Roma (escluse le municipalizzate) ne ha circa 30mila: questi 30mila sono molto costosi ma erogano dei servizi impeccabili? Niente affatto. Il servizio è incredibilmente scadente, non solo l'amministrazione non aiuta la vita dei cittadini contribuenti, ma la ostacola terribilmente. E, sovente, al costo diretto dei dipendenti si aggiunge il costo della corruzione, oltre a quello, altissimo, dell'inefficienza. 

Chiunque a Roma conosce la caratura e il calibro dei dipendenti comunali. Ma quando questa consapevolezza viene fissata da filmati e documentazioni video non si può fare a meno di parlarne. E Le Iene, in questo senso, stanno facendo un lavoro egregio. Un lavoro giornalisticamente egregio ma all'atto pratico inutile visto che la risposta, si veda il sindaco Ignazio Marino, sta nella retorica delle mele marce. Due, tre, cinque mele marce? Ovviamente niente di tutto questo. Le eccezioni, al contrario, sono le mele sane. Pochissime e, come mille racconti che ci sono pervenuti, ghettizzate e mobbizzate. In ogni ambito della macchina comunale (dai Dipartimenti ai Vigili Urbani), se vuoi lavorare come si deve e con onestà sei visto come un pericolo e vieni messo all'angolo. Se sei uno che è incaricato di fare i controlli e i controlli li fai davvero sei un "infame" o un "fijo de na mign...". E poi, ennesimo attore di questa messinscena, c'è la sindacalista che urla "qui si lavora", ma soprattutto urla che "i problemi so artri". Tutte le comparse di questo teatro dell'osceno sono presenti in questo video. Non ci sorprendiamo, ma, ribadiamo, vedere tutto in un filmato è fondamentale ed è fondamentale che questi filmati girino il più possibile. A proposito questo è il servizio precedente.
E' la perfetta fotografia che vi motiva perché la città sta, da anni ormai, al fallimento. Oltre un miliardo di euro all'anno di deficit, che si accumula ogni anno formando un debito gigantesco che grava su tutti noi, pari a 15miliardi di euro. Significa che ciascun cittadino della città parte, appena nato, con qualcosa come 5 o 6mila di debito sulle spalle. Parliamo solo di debito comunale, lasciato dalle precedenti amministrazioni, a cui si aggiunge ovviamente il debito statale. Una tara che impedisce qualsiasi margine di manovra. Questo filmato vi fa capire perché il dramma di un commissariamento e, successivamente, di un default della città potrebbe essere comunque inferiore al dramma che ogni giorno che gli dei mandano in terra si consuma nella macchina di questa amministrazione marcia e atroce. Il commissario sarebbe costretto a licenziare questa gentaccia, sarebbe costretto a vendere o a liquidare le municipalizzate imbottide anche lì di nulla facenti, prepotenti e concussori, sarebbe costretto a prendere atto che le farmacie (pure le farmacie, pare incredibile!) comunali produto non reddito ma debito, sarebbe costretto a prendere atto che le case popolari di proprietà del Comune rendono, in media 50 euro l'una al mese. Cinquanta euro al mese per ogni appartamento. Sarebbe costretto a prendere atto che le pubbliche affissioni, a causa dell'abusivismo, sono le uniche in Italia a rendere meno di quanto costa gestirle. Sarebbe costretto a prendere atto che dai cartelloni, benché la città ne sia sepolta viva, si ricavano 17 milioni quando le potenzialità parlano di 70 o 80 milioni. E tutto per lasciare le decine di milioni di differenza nelle tasche della camorra che gestisce questo business e tutto ciò per mille altri business, dal commercio ambulante alle occupazioni di suolo pubblico, dall'edilizia alle ristrutturazioni, dai parcheggi ai mezzi pubblici che si permettono di essere in deficit ed al contempo di non combattere l'evasione tariffaria.

Tutta la gente che ha generato questa situazione, in presenza di un fallimento che ormai si avvia ad essere improcrastinabile, andrebbe in mezzo ad una strada. Le famiglie di questi maledetti, ridotte alla fame. La prepotenza e l'impunità trasformata in sofferenza e disagio. A quel punto, con quelli bravi e di qualità, si potrebbe iniziare a ricostruire da zero. Questo sarebbe il famoso incubo del default da evitare a tutti i costi? Salva Roma? E perché...?

QUI IL VIDEO

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