Dopo dieci anni, domani, e per i due giorni seguenti, torna su grande schermo uno dei capolavori indiscussi del maestro Hayao Miyazaki, “La città incantata”. Uscito nel 2001 in madrepatria, vincitore dell’orso d’Oro a Berlino l’anno seguente e nel 2003 insignito del prestigioso premio Oscar® (come migliore lungometraggio di animazione), il film è di rara bellezza, scorrevolezza e sorprendente modernità.
Ciò che accade alla piccola Chihiro, forse, molti di noi lo ricordano dall’epoca: la bimba, inizialmente svogliata e capricciosa, si ritrova un bel pomeriggio di sole a esplorare con i genitori quelle che paiono le rovine di un parco giochi. Poche ore dopo i due adulti cadono vittima di un sortilegio e la piccola peste, aiutata da un misterioso ragazzino, deve inizialmente combattere per ottenere un lavoro in quella che è, a tutti gli effetti, una città incantata, poi sfiderà streghe e magie, e solo alla fine riscatterà sé stessa, i nuovi amici e la famiglia.
Photo: courtesy of Lucky Red
Una storia ricca di accadimenti, di ribaltoni, di suspense, divertimento e malinconia. Seguiamo con un misto di curiosità, apprensione e leggerezza, l’avventurosa parabola che segna l’inesorabile crescita della bimba. Chihiro si scontra con la realtà e deve trovare per la prima volta una soluzione da sola, facendo affidamento unicamente sulle sue energie e supererà brillantemente così tante prove da diventare non solo grande ma anche cosciente dei suoi punti di forza e debolezza. Non stupisce quindi che abbia ammaliato le persone di tutti i continenti.
Photo: courtesy of Lucky Red
Sospeso nel tempo, avulso dalla tecnologia (come la intendiamo noi), avveniristico e fantasioso nell’intreccio narrativo, questo film mostra un Myazaki che supera sé stesso, senza rinunciare a quei caratteri che l’hanno contraddistinto negli anni. Anche qui il mondo è coloratissimo e verde sin dalla prima inquadratura (dedicata a una rigogliosa natura che prende il sopravvento sullo skyline cittadino).
La trama è avventurosa con un pizzico di mistero (le prove che la giovane protagonista deve superare sono veri rompicapi che necessitano di un mix d’ingegno e fantasia). L’importanza della famiglia e delle tradizioni fanno da sfondo al realistico ritratto di una giovanissima che, dopo aver ricevuto un bello scossone, imbocca il giusto sentiero e impara a vivere, conoscersi, rispettare sé e gli altri.
Photo: courtesy of Lucky Red
La pellicola, liberamente ispirata al romanzo fantastico “Il meraviglioso Paese oltre la nebbia”, della scrittrice Kashiwaba Sachik, è una grande lezione di morale, etica e importanza delle regole. Iniezione di autostima, vitalità e coraggio, “La città incantata” è uno dei film più brillanti del regista che, coi suoi personaggi sempre attuali, è riuscito a conquistare tutti superando le eventuali differenze culturali (e di tradizioni).
Le storie di Miyazaki, infatti, sono portatrici di concetti universali, insiti in ogni essere umano dotato di buon senso. E qui, la nostra eroina è travolta da una tale magica avventura da riuscire a fare qualcosa di unico: incantare grandi e piccini senza distinzione, risvegliando negli “accompagnatori” un bel po’ di principi e messaggi assopiti.
Da domani avrete l’occasione di godervi le colorate e ricche immagini del Maestro su grande schermo, in cui tutti i dettagli tornano a brillare, trasformando la visione in un’esperienza unica e irrinunciabile ☺
Vissia Menza