Titolo originale: The Crazies
Regia: Breck Eisner
Cast: Timothy Olyphant, Radha Mitchell, Joe Anderson, Danielle Panabaker, Christie Lynn Smith, Brett Rickaby, Preston Bailey, John Aylward, Joe Reegan, Glenn Morshower, Larry Cedar, Gregory Sporleder, Mike Hickman, Lexie Behr, Robert Miles, Rachel Storey, Brett Wagner, Tahmus Rounds, Frank Hoyt Taylor, Lisa K. Wyatt, Justin Welborn, Chet Grissom
Distribuzione: Medusa, USA-Emirati Arabi, 2010
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Ogden Marsh (Iowa) è una piccola cittadina del Midwest. La vita trascorre tranquilla fino a quando a causa di un misterioso virus la popolazione inizia a mostrare segni di follia crescente e a commettere crimini terribili. I pochi che riescono a scampare al contagio iniziano una lotta terribile per la sopravvivenza, tentando di fuggire dalla città…
Breck Eisner si cimenta in un compito molto arduo: portare sul grande schermo il remake del bellissimo horror del 1973 di un maestro del genere come George A. Romero. Tuttavia svolge il compito in modo diligente, realizzando di fatto una rivisitazione in chiave moderna della trama originale. Se nel film di Romero la storia si svolgeva in un piccolo paesino della Pennsylvania degli anni 70, qui abbiamo ugualmente un piccolo e tranquillo paesino dell’Iowa al giorno d’oggi. Tutti conoscono tutti e la vita scorre senza scossoni. Tutto cambia all’improvviso quando durante una partita di baseball della squadra locale un abitante fa il suo ingresso in campo armato di fucile. Lo sceriffo David Hutton (Timothy Olyphant) prova a farlo ragionare ma l’uomo sembra non prestare attenzione alle sue parole e punta l’arma contro l’ufficiale, costringendolo a fare fuoco a sua volta e ad ucciderlo. Questo è solo l’inizio di una lunghissima serie di crimini e barbarie inaudite compiute dagli abitanti del villaggio. La causa sembra essere la sostanza liberata da un aereo militare precipitato nel fiume locale che ha contaminato la zona. I militari intervengono e mettono in quarantena la popolazione ma la situazione sfuggirà presto loro di mano e così lo sceriffo, sua moglie Judy (Radha Mitchell), che è anche in attesa del loro primo figlio, il vicesceriffo Russell Clank (Joe Anderson) e i pochi abitanti sopravvissuti e non ancora infetti, si ritroveranno a lottare su un doppio fronte: contro i malati che compiono atrocità su chiunque capiti loro a tiro e sui militari che cercano di eliminare le prove del loro errore ed risolvere alla radice il problema del contagio…
Il film è coinvolgente, inquietante. Il tranquillo paesino tra i ridenti campi diventa nel giro di pochi minuti il luogo più spaventoso e terribile dell’intero universo e ancora più sconvolgente è il fatto che sin dall’inizio i militari siano a conoscenza dei fatti e ossevino l’evolversi della situazioni dal satellite, prima di decidere di intervenire direttamente.
La fotografia di Maxime Alexandre svolge un ottimo lavoro e non c’è quel ritmo forsennato tipico degli horror “moderni” con inseguimenti tra i boschi con case maledette e uccisioni in serie più o meno spettacolare per mantenere alta l’attenzione. Breck Eisner infatti preferisce un ritmo più lento ma che permette allo spettatore di conoscere meglio i personaggi, di percepire il loro dolore, la loro presa di coscienza di quello che sta accadendo a Ogden Marsh. Lo stesso Romero, che è produttore esecutivo della pellicola, ha così commentato: “E’ una vera reinterpretazione del mio film originale. Davvero un horror ben fatto”. Evento raro per un remake.
L’unica nota stonata riguarda la scelta non felice del cast: Timothy Olyphant , (il protagonista di Hitman) non è molto credibile nel suo ruolo, così come poco incisiva risulta essere Rhada Mitchell. Buona performance invece di Joe Anderson, in un ruolo ambiguo e complesso.
In definiva un buon horror, anche se con dei limiti legati al cast.
Conclusione: Da vedere.
Voto: 6.5