Articolo/intervista in cui il numero uno uscente FIR sembra già parlare da presidente delle Zebre, ruolo che secondo molti rumors che circolano da tempo (io ne ho parlato già il primo di luglio scorso) andrà a ricoprire dopo le elezioni del 15 settembre. Ad oggi infatti le Zebre da un punto di vista dell’organigramma societario (non tecnico) sono un mezzo mistero, così come la configurazione giuridica della franchigia federale.
L’articolo di Michele Ceparano per La Gazzetta di Parma
Dell’operazione-Zebre Giancarlo Dondi, parmigiano e presidente della Federazione italiana rugby, è stato uno dei fautori. Dopo il precedente degli Aironi, conclusosi in maniera negativa, resta però con i piedi per terra. Certo, la nuova franchigia federale ha iniziato bene. La tournée francese (una sconfitta contro il Perpignan e due successi contro l’Aurillac e, soprattutto, contro i Northampton Saints inglesi) ha fatto crescere l’entusiasmo. Ma
Dondi non si sbilancia « Piedi per terra – raccomanda ancora -, anche se è innegabile che abbiamo già ottenuto dei risultati positivi. Il lavoro da fare è però ancora molto, la strada è quella giusta ma la stagione che ci apprestiamo ad affrontare sarà difficile. Non dobbiamo farci illusioni». Le Zebre vogliono far tornare a innamorare i panuigiani del rugby, ma devono anche guardare oltre E se il Nord Est è monopolizzato dal Benetton Treviso, con cui il rapporto a livello federale è spesso stato difficile, «questa deve essere la franchigia del Nord Ovest, non solo di Parma. Come la storica selezione a inviti da cui prendiamo il nome. Al tifosi di queste zone dico: seguiteci».
Lo «spettro» degli Aironi torna a fare capolino nei suol pensieri.
«E’ stata un’esperienza – aggiunge -che purtroppo è finita come sappiamo. Ne sono rimasto molto amareggiato. Si è trattato di una situazione in cui ci sono stati troppi fraintendimenti. Poi la crisi economica e tante incomprensioni hanno portato a un punto di non ritorno. E noi abbiamo dovuto, come Fir, scegliere di gestire la franchigia in prima persona».
(…) Si tratta comunque di un altro passo verso il risultato finale che «deve essere la Cittadella del Rugby che sorgerà a Moletolo». Sui tempi afferma che «a primavera dovrebbe essere tutto ultimato».
(…) Non chiude neppure la porta all’ipotesi di riportare la palla ovale, magari una tantum,
al Tardini, dove il rugby manca dal 24 aprile 1976, quando venne giocata Italia-Romania. Con gli Aironi non ci si riuscì, chissà che con le Zebre le cose cambino. «Resta un’ipotesi suggestiva – risponde l’uomo che, nel 2009 ha portato gli All Blacks a San Siro – di cui sarei felice. Però, bisognerà valutare». A metà settembre Dondi non sarà più presidente federale. «Ho scelto di non ripresentarmi – racconta dopo aver ricordato che spera fortemente che il suo candidato Alfredo Gavazzi possa prevalere. Avrei anche potuto accettare di fare il quinto mandato, ma da candidato unico. Senza campagna elettorale. Comunque, mi
sia consentito per una volta prendermi un merito: questa è una scelta che ho fatto da vincente». (…)