Mentre il FAI apre le porte alla Cittadella per far conoscere una delle fortezze meglio conservate e far respirare aria di Risorgimento ottocentesco, nella stanza dedicata ai caduti si respirava ben altra aria. Qualcuno aveva avuto infatti la bella trovata di usare il luogo come una “toilette”, lasciando i suoi escrementi sul pavimento. Lo ha scoperto l’ultimo “custode” della Cittadella di Alessandria, Maurizio Sciaudone, indignato per cotanto gesto sacrilego: Mi chiedo come sia possibile – dice Sciaudone – che mentre in tutta Italia si festeggiano i 150 anni dell’Unità, ad Alessandria si dimenticano i luoghi dedicati ai caduti delle guerre che hanno appunto unificato la nazione.
I responsabili della Cittadella si preoccupano di organizzare sagre e feste mentre invece il Sacrario che ricorda i morti della prima guerra mondiale è lasciato in uno stato indecoroso, le aquile di metallo applicate alle pareti sparite… e adesso l’onta peggiore, usato come una latrina”.