Ho appena finito di leggere "Questa è l'acqua",bellissimo libro di uno dei miei scrittori preferiti, David Foster Wallace.
Ad un certo punto ho trovato questo pezzo:
"... così e via dicendo, in parole povere, che dalla rifrazione del finestrino dell'autobus e da dietro la vetrina dell'"Integrale" e gli occhiali assai angolati e spessi un dito di Dingle, la parallasse dell'immagine della gamba si lacera, squarciando il senso dell'io e del luogo di Dingle, sprofondando cen crepitio dìozono sessuale dentro la superficie immobile della stagnante pozzanghera ad altezza caviglie che in questo momento caratterizza la dinglitudine di Dingle; e grazie alle miracolose manipolazioni di ontemi umani primari troppo primari e troppo umani per prenderli anche solo in considerazione, probabilmente, partorisce: dal limo rappreso della mancanza d'interesse al centro di Barry Dingle emerge lo zigote salamandrico di una robusta creatura animata, una vita, lo smodato amore omuncoloide di Baryy Dingle, concepito dall'epifania rifratta incredibilmente distante di Myrnaloy Task, pudibonda con quel calzettone ora non più calato, una Myrnaloy inconsapevole come il carbonio stesso di aver messo in atto la produzine della vita grazie al suo ruolo nell'interazione di forse che probabilmente trascendono la comprensione di tutte le cose e le persone coinvolte".
Neanche un punto in tutto il paragrafo. Wallace. Beh vabbeh.