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la collana Ristorie

Creato il 04 ottobre 2011 da Atlantidelibri
facciata di una casa a Dozza (Imola)

Image via Wikipedia

Una nuova ambiziosa collana ideata da Coop Mosaico, edita da Bacchilega editore, con l’obiettivo di recuperare storie e leggende, fantastiche o reali, del territorio emiliano-romagnolo, legate dal filo ininterrotto della memoria, di una tradizione popolare, spesso orale, che arriva fino a noi. Ogni volume è dedicato ad un singolo paese tra quelli della nostra provincia, da Dozza a Castel del Rio.

Il grande noce racconta
di Beatrice Masella, Silvia Balzaretti, Bacchilega Editore

Sette storie nei boschi di Castel del Rio. Per bambini dai 9 anni, illustrato da Silvia Balzaretti. Questa è la storia di un albero antico, che ascolta e racconta a chi sa ancora stupirsi. Le parole nelle radici forti e robuste risalgono nel tronco, nei rami e nelle foglie, fino a quando volano via nel vento. Sono storie dell’estate e del tramonto, dei paesani che si ritrovavano un tempo intorno alla sua ombra. E raccontavano e prendevano il fresco. Iniziava la Gigina, con il suo gomitolo pieno di storie: il ponte del diavolo e la strega, una mucca speciale, un ragazzo che sapeva parlare alle nuvole, un bambino in fuga, una casa abbandonata in mezzo a un castagneto, e poi anche la guerra e i partigiani.
Un filo nascosto, forse il filo di lana del gomitolo della Gigina, lega insieme le sette storie
trasformandole in un’unica storia che il grande noce vuole raccontare ai bambini e alle bambine del futuro.

Questa “Ristoria” nasce tra i boschi di Castel del Riopiccolo borgo dell’appennino romagnolo in provincia di Imola che conserva quasi intatto il suo antichissimo e prezioso ponte in pietra sul fiume Santerno. Intorno a questo “ponte del diavolo” si svolge la storia di Diamantina la strega e di Lorenzo, bambino perseguitato durante la guerra.
Sette storie di fantasia e di storia vera.

Quando i bambini disegnavano sui muri
di Agnese Baruzzi, Roberta Giacometti, Bacchilega editore

«Anch’io sono nato qui a Dozza, nel 1932, nella cuntricìna, la contrada piccola, in via De Amicis.»
Graziano racconta una bella storia, la storia delle sue radici nel borgo, dove le vecchie case sono strette strette tra due piccole strade che poi arrivano, in cima, alla grande Rocca.
C’è una Dozza in bianco e nero, dove alla sera ci si trova in compagnia, vicino allo stesso fuoco per risparmiare legna e raccontarsi storie, nonostante la guerra, là fuori, distrugga case e divida famiglie…
C’è una Dozza a colori: l’amore per la pittura, ieri come oggi, gli schizzi sui muri, l’incontro inaspettato con il maestro d’arte durante quegli anni pericolosi.
Oggi chi passa a Dozza può ammirare i meravigliosi muri dipinti, mentre sui sassi restano silenziose le tante piccole storie di chi è passato. Come quella che state per leggere.
Questa “Ristoria” nasce da un’intervista, “dal desiderio di ascoltare le narrazioni degli altri e poi ripensare quelle storie, mantenendo se possibile le stesse parole e il tono della voce di chi racconta”. L’autrice e il protagonista si incontrano durante la preparazione del testo Dentro Fuori. Testimonianze di ex infermieri degli ospedali psichiatrici di Imola, edito da Bacchilega Editore, progetto legato alla raccolta di testimonianze sui lavoratori degli ex-manicomi di Imola.
Da qui nasce la storia, che ci riporta a una Dozza “a colori”, con i bei muri dipinti e ri-dipinti nel prossimo settembre 2011 per la Biennale del Muro Dipinto.

Gli altri titoli:
Attenti al drago!
di Agnese Baruzzi, Mariagrazia Bertarini

Ferruccio e l’arrembaggio
di Elisa Mazzoli, Giusy Capizzi



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