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La collezionista di voci

Creato il 13 novembre 2014 da Hayls
La collezionista di voci Titolo: La collezionista di voci Autore: Kimberly Derting Editore: Mondadori Collana: Chrysalide Anno: 2011 Pagine:  324 Prezzo: 17,00

Trama: Violet custodisce un dono insieme terribile e prezioso, un potere da cui proteggere se stessa. Washington. Pioggia. All'inizio sono animali del bosco, le creature di cui Violet si trova ad annusare l'agonia, posando piccole croci in un cimitero improvvisato. Voci. Echi. Impalpabili scie odorose di sangue, che è costretta a classificare in una macabra collezione. Solo l'amico Jay conosce il suo segreto. A otto anni Violet trova sepolto sotto un'umida coltre di foglie il cadavere di una ragazza. A sedici un'altra voce la chiama e comprende che anche il predatore reca su di sé le impronte di morte della preda. Violet si scopre l'unica persona al mondo in grado di identificare il serial killer che ha l'hobby di massacrare giovani sconosciute. Poi amiche. Infine compagne di scuola. Cerchi concentrici in cui la morte si manifesta e, come in un'orribile danza, si fa vicina. Forse solo Jay e il suo amore possono aiutarla... Recensione:

Questo libro era nella mia wishlist da parecchio tempo, ma continuavo a rimandarne la lattura, non so perchè. Si presentva benissimo, mi ispirava tanto sia il titolo, che la copertina molto carina, ma soprattutto la trama intrigante. Uno volta finito il libro, però, mi sono dovuta ricredere purtroppo.

Violet è una ragazza con un dono (chiamiamolo così) particolarissimo. Fin da bambina si scopre capace di avvertire degli echi, delle sensazioni e dei suoni che la portano a scoprire animali morti nel bosco, almeno fino a che non ritrova anche il cadavere di una ragazza. Anni dopo, nella sua città iniziano ad avvenire strane sparizioni, che coinvolgono giovani ragazze come lei, e Violet ancora una volta, a causa del suo talento,  si ritroverà coinvolta nella faccenda.

C'erano tutte le premesse per una storia emozionante, di quelle che coinvolgono completamente, e ti portano ad affezionarti ai personaggi, come se fossero degli amici. Ero convinta che avrei adorato Violet, e tifato per lei. Purtroppo, invece, quando trovo i protagonisti fastidiosi, con comportamenti che i irritano, raramente la storia si salva! E La Collezionista di voci, fa proprio parte di questa categoria.

L'inizio è lento, la storia fatica ad ingranare, e anche il doppio punto di vista che si alterna -quello di Violet e quello dell'assassino- non aiuta a a movimentare la storia. Ci sono pochi colpi di scena, che potevano essere usati meglio a mio parere, e la storia si conclude in modo troppo, troppo facile (se contiamo poi sul fatto che siamo di fronte ad un serial killer efferato). Il libro è il primo di una trilogia, ma dal finale può benissimo sembrare un libro autoconclusivo, perchè non c'è nulla che ci faccia supporre in un seguito. Se non sbaglio, sono stati pubblicati solo i primi due volumi, ci troviamo quindi di fronte, ancora una volta, ad una delle tante serie interrotte.
Ma ora, vediamo i motivi per cui il libro non mi è piaciuto:
Violet, si scopre improvvisamente innamorata ad inizio libro, di quello che è il suo migliore amico, fin da quando era piccola, Jay. Fin qui, tutto ok, se non fosse per il fatto che, per lei è una vera e propria ossessione. Piuttosto che essere terrorizzata, vivere con l'ansia e la paura sia del suo dono, ma soprattutto degli omicidi che stanno avvenendo in città, lei pensa sempre e solo a Jay. SEMPRE. Non c'è pagina in cui non lo citi, in cui lui non compaia, o in cui lei ribadisca i suoi sentimenti. E' un vero e proprio chiodo fisso, che mi ha irritato per tutta la durata del libro.
A parte il fatto che Jay, nel giro di due mesi ha subìto una vera e propria metamorfosi miracolosa, perchè è diventato il più figo della scuola a cui tutte le ragazze non solo piace, ma lo seguono e lo pedinano come un gregge, e lui o è così stupido da non accorgersene, o fa finta, non si sa!
Il talento di Violet, gli omicidi, l'atmosfera di paura che si respira in città e le indagini, vengono tutte accantonate, perchè lei  deve parlare, pensare, e sbavare per Jay, in ogni pagina. Lei stessa ad un certo punto, dice qualcosa come "Quando non penso a Jay, penso alle ragazze sparite..." ovvero, quando, precisamente? Insomma, è davvero assurdo che, anche nei momenti di panico, anzichè avere paura, lei continui imperterrita a parlare di lui.
Anche i parenti di Violet, non sembrano del tutto sani di mente, citando un episodio, piuttosto che essere preoccupati da un piccolo incidente che la coinvolge e che la porta ad essere soccorsa dall'ambulanza, loro fanno battutine sul ballo scolastico. E anche loro non sembrano più di tanto preoccupati dal legame che Violet potrebbe avere con gli omicidi, visto il suo talento.
Altra cosa che non mi è piaciuta (e che non sopporto in generale nei libri), è quando i personaggi "ridacchiano" sempre, anche quando non ce n'è motivo. E qui lo fanno spesso, anche nei momenti meno opportuni, anche in modo irrispettoso visto tutto ciò che sta accadendo in città, viste le ragazze che spariscono e vengono trovate morte.
Non so, non è il romanzo che mi aspettavo, non c'è particolare tensione o paura, ma c'è solo lei, fissata per Jay, che casualmente ha questo dono, ma ciò che dovrebbe essere il entro della storia (la caccia al serial killer) è solo un elemento sullo sfondo.
Peccato, avevo grandissime aspettative!

Valutazione:

♥♥/ e mezzo

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