Ed ecco qui (in un tempo più breve di quello che avevo immaginato, ma il romanzo di Sara è così ben concatenato e scorrevole che si legge in un soffio) la mia recensione:
“Eccola di nuovo faccia a faccia con se stessa. Jane Leighton: un insignificante esemplare della gioventù del Kent. Altro che grandi dame, conti, marchesi o altro. Lei era figlia di un borghese, e nessuno per strada si sarebbe mai voltato a guardarla.”
Di solito le protagoniste dei romance sono belle o, quantomeno particolari e per questo affascinanti agli occhi degli uomini, Jane invece è una ragazza senza particolari attrattive, anche se è dotata di una buona capacità di osservare e descrivere la realtà che la circonda (e questo l’aiuterà quando dovrà affrontare le difficoltà economiche della sua famiglia e riciclarsi prima come istitutrice e in un secondo momento, per sfuggire ad un amore che crede non ricambiato e anche impossibile a causa del divario sociale, a impiegarsi come commessa presso una libreria) e, così, Jane, con le su insicurezze, la sua passione per la scrittura (ogni tanto la narazzione è intervallata infatti da pezzi fittizi delle lettere e del diario di Jane), ma anche con il suo carattere spontaneo e vivace conquisterà prima la simpatia e la solidarietà di noi lettrici e poi l’amore del signor Hench… perché in fondo questo è un rosa e il lieto fine con matrimoni lunghi e felici (non solo per Jane, ma anche per le sue sorelle) non può certo mancare….