La colpa che gli uomini non leggono è delle donne.

“L’uomo che non legge buoni libri” ha scritto Mark Twain, “non ha alcun vantaggio rispetto all’uomo che non li sa leggere”. Se questo è vero, allora gli uomini moderni sono funzionalmente analfabeti. Quasi tutti i libri sono acquistati e letti da donne. Perché?
In Gran Bretagna esiste un premio, l’Orange Prize, che si limita a sole autrici e la giuria è composta esclusivamente di donne, per il fatto che, poiché solo le donne comprano e leggono libri al giorno d’oggi, tutta la letteratura è per definizione “femminile”.
Il fatto che gli uomini non leggono non è contestato da nessuno. Diverse ricerche di mercato dimostrano che gli uomini rappresentano meno del 20 per cento del mercato del libro in Inghilterra, Stati Uniti e Canada. E in Italia è peggio. Questo fatto non è in discussione, l’unica domanda è: Qual è il motivo per cui gli uomini non leggono?
Si scopre che l’intero problema è – avete indovinato! – colpa delle donne. Almeno questa è la risposta degli uomini, se chiedete del perché i ragazzi in realtà non leggono libri, soprattutto se capita di essere voi stessi scrittori, o avete lavorato a un certo punto nel settore editoriale.
Lo scrittore americano Jason Pinter, per esempio, ha scritto che, peruno scrittore di thriller che ha lavorato nel campo dell’editoria, gli uomini in realtà leggono.Egli è convinto che gli editori raramente pubblicano per gli uomini e non promuovono i libri agli uomini.
“Nessuno può negare il fatto che la maggior parte delle riunioni editoriali tendono a essere dominati dalle donne” scrive Pinter. “Dire che il rapporto è 75/25 a favore delle donne non è esagerato”.
Will Weaver, che scrive libri per giovani adulti, va oltre, accusando non solo il sistema editoriale, ma tutta la nostra cultura. Il suo atto d’accusa è molto simile a quello di Pinter, però. Egli riferisce che, andando in una libreria di Manhattan, la sezione Ragazzi, tutta fiorita e femminile, conteneva 275 libri per ragazze e una manciata di titoli di fantasia per i ragazzi.
Weaver scrive: “Il pregiudizio contro i libri per i ragazzi è diventato così antipatico al giorno d’oggi che il mio editore legge manoscritti, confessa, con un occhio verso il ‘genere’. Gli editori chiedono che il protagonista di un romanzo sia una ragazza piuttosto che un ragazzo”.
Eppure, questi scrittori, e altri prima di loro, come Stephen King, ma sensibili e ragionevoli all’argomento, scrivono che il sistema editoriale è stato femminilizzato, e nulla è commercializzato agli uomini. In altre parole, non è colpa degli uomini se non leggono. Sono le donne. Ancora una volta.
Come uomo che ha letto tutta la vita, lo trovo vagamente paternalistico e, per di più, un po’ offensivo. Perché non promuovere ai ragazzi un libro prima di un videogioco o un telefonino? Purtroppo, questo è il nostro sistema commerciale dove tutto è svalutato avendo come unico obiettivo il “dio” denaro.
Le lettrici dominano tutte le categorie, comprese quelle di thriller e fantascienza.
Forse gli uomini non leggono perché, beh, sono viziati e gli adolescenti rifiutano di crescere.
Forse qualcuno degli uomini che non legge crede di minare la sua virilità. La lettura è da “femmine”. Spero di sbagliarmi ma un uomo, a quanto pare, è qualcuno che deve sempre essere soddisfatto dal resto del mondo.
E se non lo è, è colpa delle donne.
Il mondo è cambiato. Adesso il paradigma della virilità non è più Hemingway o Alberto Moravia o Federico Fellini. È Checco Zalone (per carità, divertentissimo, ma… dai!). Con questo in mente, come ci arriva un uomo a leggere?