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La Comedìa degli invasati

Creato il 13 marzo 2012 da Mcg
La Comedìa degli invasati
Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito. Qui però siamo di fronte a sciocchi che guardano il sedere, è il caso di dirlo, di  colui che alza il dito. Mi riferisco ai ricercatori della Gherush92, un'organizzazione che tra l'altro è consulente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, i quali, forse all'insegna del politically correct, hanno pensato bene di analizzare la Comedìa di Dante e in seguito di eliminare quello che è unanimemente riconosciuto come uno tra i più grandi capolavori della letteratura mondiale ( forse il più grande) dai programmi scolastici. Motivo? La Comedìa è omofoba, antisemita, islamofobica e quindi, in sostanza razzista.
Indubbiamente in alcuni canti, le accuse di cui sopra vengono confermate, tuttavia è ovvio che l'opera va contestualizzata alla sua epoca. La cosa che lascia perplessi infatti sono le motivazioni delle richieste di cui sopra:
Studiando la Divina Commedia i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un'opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti.
Senza filtri e spiegazioni? Al di là del fatto che in nessun si utilizzano versioni prive di note, anzi, è noto a tutti coloro che si sono dilettati nella letteratura del capolavoro dell'Alighieri che la Comedìa è il libro con più note in assoluto nell'intera letteratura, dovendo fare  riferimento ad una serie di personaggi certamente famosi all'epoca di Dante ma la cui identità è ormai nota solo agli studiosi. In tutto ciò pare incomprensibile come, perdonate il sarcasmo, questi geni della Gherush92 scordino che è proprio compito della scuola spiegare al fine di istruire, qualsiasi opera che altrimenti sarebbe di difficile comprensione. E poi cosa significa che i giovani sono costretti ad apprezzare? Con lo studio e l'acculturazione si suppone che il senso critico di un individuo si raffini e che ciò gli permetta di apprezzare ciò che va apprezzato fin dove è possibile e di criticare ciò che la comune odierna morale giudichi negativamente.  Qualche dubbio in tal senso non può non sorgere, non dopo avere letto le motivazioni della Gherush92., tuttavia, quanto sostenuto non può prescindere dal fatto che l'essere umano si distingue dal resto del mondo animale e per la sua intelligenza e per la sua imbecillità. Se poi il problema dell'antisemitismo ha matrici profondamente religiose, le stesse che compaiono nella Comedìa, il problema non sta nell'opera, quando nel pensiero che l'ha dettata, che per i consulenti ONU sembrano essere reiterate ancor oggi dai predicatori della cristianità.  Allora perchè non richiedere l'eliminazione dai programmi scolastici dello studio della religione, il quale in linea di massima (onore alle eccezioni), almeno in Italia, non studia la religione quale fenomeno di costume, come materia che si occupa di una specificità degli usi e costumi ( e quindi della storia) di una Nazione, ma si limita ad proporre un sussidio al catechismo. Non a caso la materia è governata dalla CEI la quale piazza teologi, preti, o studiosi comunque di provata fede cattolica.  La realtà è che questa ricerca del politically correct, di questo buonismo esasperato è, oltre che demenziale, autolesionista.  E' attraverso la piena conoscenza dell'opera, di qualunque opera, che il giudizio critico può avere un senso, viceversa dovremmo divenire tutti anti sionisti proprio attraverso le verità rivelate dal libro sacro per antonomasia, ovvero quello in cui si legge di una divinità che sceglie il proprio popolo e lo asseconda nelle stragi e in altri crimini, per poi abbandonarlo a deportazioni e quant'altro al primo accenno di infedeltà. La bibbia è omofoba, misogina, razzista, violenta, spesso persino insulsa; insegna a mentire, condanna l'omicidio e poi lo prevede per "reati" quali la semplice masturbazione.  Se chi critica la Religione, anche aspramente come il sottoscritto, non partisse dal presupposto che qual libro è stato scritto oltre 2500 anni fa da e per un popolo, sarebbe assolutamente disonesto: tutto va contestualizzato (motivo per cui è inconcepibile che ci si basi su cose scritte millenni fa per un popolo nomade...) e letto alla luce del periodo in cui fu scritto,  da chi fu scritto e del perché fu scritto. Islamofobico. Gli islamici potrebbero offendersi? Qualcuno mi indichi qualcosa della civiltà occidentale che potrebbe non offendere un fondamentalista islamico. Diverso è parlare con credenti moderati, per cui un opera letteraria del '300, peraltro ispirata anche alla cultura islamica (ne ho parlato nel post L'inferno Islamico), scritta da un cristiano, per cristiani, non poteva non contenere elementi islamofobici che rimangono tali, oggi, solo se decontestualizzati.  Gherush92 però non demorde: sono testi come questi, riferendosi alla Comedìa, che sarebbero causa, o concausa, di molti orrori inflitti da esseri umani ad altri esseri umani:
L'arte è fatta di forma e di contenuto e anche ammettendo che nella Commedia esistano diversi livelli di interpretazione, simbolico, metaforico, iconografico, estetico, ciò non autorizza a rimuovere il significato testuale dell'opera, il cui contenuto denigratorio è evidente e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere false accuse costate nei secoli milioni e milioni di morti. Persecuzioni, discriminazioni, espulsioni, roghi hanno subito da parte dei cristiani ebrei, omosessuali, mori, popoli infedeli, eretici e pagani, gli stessi che Dante colloca nei gironi dell'inferno e del purgatorio. Questo è razzismo che letture simboliche, metaforiche ed estetiche dell'opera, evidentemente, non rimuovono.
Anche ammettendo? La Comedìa non può prescindere dai diversi livelli interpretativi! E pensare che sia stata l'opera di Dante causa di milioni e milioni di morti è un'iperbole sciocca. Di più: indegna!
Ciò che l'artista crea non può certo essere esente da critica (anzi, purtroppo in questi tristi e sterili tempi è la critica a fare l'arte), ma non è possibile pensare che essa possa essere mandante di forme discriminatorie, razziste o persino di violenze. Gli omosessuali non furono impalati o bruciati nelle pubbliche piazze perché Dante scrisse di loro sprezzante nella sua opera, ma perché la cultura dominante in Europa, quella cristiana nelle sue svariate sette e forme, era (allora come oggi) intollerante e aborriva la diversità fossero state anche solo di opinione. Fu in questa cultura che Dante scrisse la sua opera e il suo successo non può essere inteso come qualcosa da smorzare, nascondere, cancellare solo perché qualche invasato decise o deciderà di prenderne spunto, perchè a guidare la mano o il pensiero sarà la mera ignoranza, non l'opera. Certo, a meno che non si abbia la stupidità di credere che un cristiano, come Dante Alighieri, potesse farsi portatore di una campagna di sensibilizzazione del diritto alla libertà sessuale o, religiosa, nel XIV secolo.
Di paladini della stupidità, visto il numero degli stupidi,  non necessitiamo.
Quando lo studioso del Gherush92 si erge come tale dicendo:
È nostro dovere segnalare alle autoritá competenti, anche giudiziarie, che la Commedia presenta contenuti offensivi e razzisti che vanno approfonditi e conosciuti. Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti.
si sta comportando, in realtà come qualcosa di peggio, se è possibile,  di un razzista: un razzista incosciente.
Ribadendo che i necessari commenti sono presenti già sulle note a fronte e laddove non fossero chiari nelle scuole di tutto il mondo vi sono degli insegnanti tra i cui compiti vi è anche quello di spiegare, la sola idea di che codesti studiosi possano aver elaborato di eliminare un'opera di tale portata dai programmi ministeriali  non può che costringerci a sperare  che sia la Gherush92 ad essere espunta dal "dovere" di consigliare  il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. 

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