Una scritta senza logo
Cara Antonia, oggi porto questa simpatica insegna. Ovviamente è un gioco di immaginazione: appositamente non ho fotografato il logo che accompagna la frase – il claim direbbero i pubblicitari. Il motivo è semplice: leggendolo così, astratto dal suo contesto ha tutto un altro significato. Mi sono immaginata la triste realtà di lavoratori e cittadini costretti alla schiavitù, sebbene teoricamente cancellata da qualche decennio di lotte e proclami supportati dalla fratellanza universale. Tant’è; l’effetto che ne esce è un’esortazione a metà: Servi in tutto il mondo, unitevi? liberatevi? insomma che devon fare? Tutto per dire: attenzione alle traduzioni troppo letterali.
ps: se riconosci il motto, svela la compagnia che la usa. Chissà se qualcuno dei nostri amici ha voglia di svelare il mistero.
Virginia
Cara Virginia, mi sa che ci ha messo lo zampino anche la qualità dell’esecuzione: quella t che era fondamentale, perchè da servi ci/li/vi trasformava in serviti, se l’è portata via la pioggia o il sole o tutti e due! Come se la realtà si prendesse la rivincita sugli sforzi di apparire quello che non si è, e sulla frenesia del risparmio che ha preso le aziende negli ultimi tempi… E’ interessante però come l’effetto sia andato al di là di quello voluto: l’azienda, di cui mantengo l’anonimato anche se è facile intuire chi potrebbe essere, è finita pure sul nostro blog!
Blogger vs Blogger
Che, ricordiamo a tutti gli amici, stasera sarà a Mantova al Festivaletteratura, ospite e sfidante di Blogger vs Blogger. Con una piuma sola, è vero, ma mai spiumato!
Communicating Antonia