Quella di oggi non era nata come una conchiglia, ma ne aveva la forma e l'intenzione. L'essenza. Sono stata io a propormi per pubblicarla, a volte va anche così. Ci sono mail così dirette e spontanee, che il mio cuore desidera subito condividere e solitamente viene accolto. Non è la prima volta che accade e come sempre io ricevo tutto come un dono e come tale ve lo porgo.Io ci ho trovato, anche stavolta, una parte di me ed è questo il bello: come una caccia al tesoro ognuna di voi contiene dei tasselli della mia esperienza e io man mano li ricompongo e li rimetto insieme.Perché qualunque strada decidiamo di percorrere è la nostra scelta che la definisce.E' vero, dobbiamo viverci tutto, nel bene e nel male, questo è il nostro destino, ma ciò che ci rende attrici/ori, attive/i, protagoniste/i, è come scegliamo di vivercelo questo tutto. Ognuna di noi lo fa a suo modo, magari inizia a camminare in uno stato confusionale, senza una direzione precisa, ma pian piano il percorso si fa più chiaro e scopriamo che una scelta, anche se non sembra, noi ce l'abbiamo. E' il nostro cuore che ce la impone e se sappiamo ascoltare, se ci diamo il tempo per farlo, riusciremo a sentirla. La Nostra Verità.Non è mai semplice seguirla, quella voce, non sappiamo dove ci porterà, non c'è la soluzione giusta, definitiva, risolutiva. Non c'è nessuna certezza. In un caso o nell'altro lo scenario che abbiamo di fronte sarà un'incognita, come la vita. Ma quel che farà la differenza sarà essere state parte attiva in questo processo, sarà essere riuscite a cogliere il nostro senso, le nostre priorità e averle portate avanti con coraggio e consapevolezza.Quella di oggi è la storia di una scelta, la risposta ad una domanda che prima o poi molte di noi si trovano a dover affrontare. Come procedere, come rispondere, dipende solo da noi, dalla nostra libertà.Il mio augurio, per tutte noi, è che la voglia di vivere, gioire e godere di questa immensa bellezza che è la vita non ci abbandoni mai, sia che scegliamo una strada, piuttosto che l'altra.Perché la capacità di andare oltre è un'arte che si affina pian piano, camminando, apprezzando, assaporando tutto. E' un percorso duro e difficile il nostro, certo, ma vale la pena di essere vissuto totalmente, fino in fondo, perché sa regalare tesori di consapevolezza inestimabili.
LA CONCHIGLIA DI MICKEYUn anno strano
-Questa notte ho sognato di avere una bambina. Era piccola, bellissima e non piangeva. Eravamo circondate da finestre da cui entrava un sacco di sole e stavamo a guardarci, io e lei. Profumava e non piangeva, ma questo l’ho già detto. A un certo punto la mia neonata diventava un gattone che mi soffiava e balzava via dalle mia braccia, ma me lo aspettavo, e la lasciavo libera di fuggire.Al risveglio ho pensato che questo sogno non ha certo bisogno dell’interpretazione di Freud.Un anno fa io e il mio uomo abbiamo appreso che esiste la oligoteratoastenozoospermia (non ricordo in quale ordine sinceramente) e che ce l’ha lui, e che non morirà, ma difficilmente potrà avere figli.È stato un anno strano. Lui ha versato in uno stato catatonico per mesi, io mi sono fatta una cultura enciclopedica su PMA, ICSI, fecondazione eterologa, varicocele, FSH e molto altro ancora. Ho letto forum di donne e uomini disperati (la vita ha ancora senso? E la coppia?), di miracolati (lui era messo malissimo, lei aveva l’endometriosi e ora hanno un figlio!!), di viaggiatori (Austria, Svizzera andata e ritorno, Spagna e oltreoceano), e mille casistiche.Abbiamo litigato, ci siamo detti chi se ne frega, abbiamo pianto, ci siamo insultati, e ci siamo detti ti amo.Due mesi fa gli ho chiesto di sposarmi e lui ha detto di sì.Questa notte ho sognato una bambina piccola e bellissima, e non piangeva. Quando mi sono svegliata ho pensato a mia madre, che quando ha avuto la sua bambina che non piangeva aveva vent’anni, e ho pensato a tutte le mamme, anche la mamme gatte, e le mamme chiocce e alla Natura che, come diceva il Giacomo, madre insensibile, ci illude e poi ci toglie la speranza in un giorno di autunno, con un foglietto con su scritto oligoastenoblabla. E per la prima volta mi ha invaso un senso di pacata accettazione, e di libertà.E ho sentito la vita urgere dentro di me, io figlia di mia madre e della Natura, io che probabilmente non avrò mai un figlio, ma che sono qui, e voglio vivere fino in fondo, senza fecondazioni assistite, pareri di medici e attese di esami.Ho 37 anni e voglio vivere.
Aggiornamento a oggi, 8 febbraio 2012
Che dire...è passato qualche mese, e io continuo sulla mia strada, insieme al mio uomo. Non è facile, inutile negarlo, non solo perché devi affrontare "gli altri" - il collega che ti cinguetta garrulo che aspetta il terzo figlio e tu ti senti come se ti avesse punto un'ape da qualche parte, e sorridi mentre brucia, la parente che ti chiede "ma a un figlio ci pensate" e vorresti dirle che non bastano le Idee Platoniche, e tutti quelli che alludono, che vorresti chiedergli, a tutti questi: ma ci vuole Einstein per capire che forse sti figli a noi non arrivano?!
A parte questo aspetto, dicevo, non è facile perché non passa giorno senza che ci pensi, pensi al tuo desiderio nato dall'amore, e sai che non può essere realizzato. Poi però la cura ti sembra peggio del male, questa famosa ICSI... uno spermino iniettato in un ovulone pompato che lui non aveva nessuna intenzione di fecondare, e allora ti cominci a fare domande, da atea che sei (che siamo), sul destino e sulla natura, che forse ne sa più di noi e di quei camici bianchi svizzeri che sorridono poco.
Questa è stata la nostra scelta, ma l'importante non è la scelta che viene presa, perché sono tutte legittime, ma la voglia di vivere e di continuare a cercare il nostro senso, insieme.
Voglio approfittare di questa occasione generosamente offertami da Nina per abbracciare virtualmente tutte le donne che cercano ancora, e anche le mamme che bazzicano questo blog, dove evidentemente hanno trovato una faccia della femminilità inaspettata, ma non meno importante.
Un abbraccio forte,Mickey