La conchiglia di niki

Da Nina
La conchiglia di Niki mi è arrivata a dicembre, ci siamo scambiate qualche mail, fino alle sue beta positive, poi ci siamo un po' perse. Oggi la ritrovo piena di vita e non c'è gioia più grande, per me, di un'altra donna diversamente fertile che riesce nel suo viaggio verso la maternità. Tra l'altro la sua ultima mail, con l'aggiornamento, mi ha fatto soffermare su un aspetto, un dettaglio davvero significativo, che sto vivendo anche io,  ma di cui forse non avevo preso totale consapevolezza: La Risata.  Come cambia il modo di ridere quando dopo anni di ricerca riesci, come è cambiato anche il mio.  Credo di non aver mai riso così, come da quando sono incita: ora sono capace di quella risata che sgorga piena, senza freni, grassa. Liberatoria. Io sorridevo prima, io non sapevo più ridere. Adesso sale, dalla pancia e non conosce ostacoli, esce da me, a volte inarrestabile e ha un suono che non conoscevo.  Sapevo sorridere di cuore, ma non sapevo ridere di pancia.
Auguro di trovare questa risata, a tutte voi che ancora state cercando. 
LA CONCHIGLIA DI NIKI
Illustrazione di Francesca Ballarini
*
É arrivato il momento della mia Conchiglia, la mia presentazione a te e a tutte "noi". É arrivato perché da tanto ti leggo e forse presentare me stessa a tutte voi mi porterà fortuna. La nostra storia ha inizio undici anni fa. Io e lui ci siamo conosciuti che eravamo ragazzini, ancora "da laureare". Il tempo é passato e siamo ancora per mano, legati da un anello "biondo" e da tanto amore. Tre anni fà arriva all'improvviso un desiderio, forte sin da subito e che per me é una scoperta. "Voglio diventare una mamma". E solo il dirlo ad alta voce mi emozionava perché ero ancora cosí tanto figlia che sentirmi, sentirci, forti abbastanza per essere noi genitori era per me una cosa completamente nuova e bellissima. Abbiamo iniziato a provarci, abbiamo continuato a provarci e tuttora ci stiamo provando. E così ha avuto inizio il periodo "Adesso tocca a voi!", quello odioso, in cui la gente invece che tacere e sembrare stupida, parla e toglie ogni dubbio, quello in cui ogni giorno che passa corri sempre più il rischio di perdere di vista l'amore che ti circonda perché troppo concentrata sulle temperature, sugli stick e su sintomi che non esistono, quello in cui rimane incinto tutto il mondo ma tu no. Dopo due anni di tentativi tentati con ogni mezzo "non assistito", abbiamo deciso di andare a fondo, per vedere dentro di noi in tutti i sensi. Una mia tuba si rivela chiusa e l'ostruzione viene rimossa sul momento, con più speranza che lacrime. La mia situazione là sotto non è fantastica, i miei follicoli sono un po' tipo quei frutti che si mangiano secchi a Natale, lui ha una piccola truppa di sognatori che invece che andare dritti per la loro strada, si fermano qua e là a guardare il paesaggio. Lo amo anche per questo. Diagnosi, come dire, non saprei,"infertili ma non troppo". Dopo altri mesi di tentativi, su consiglio di una coppia di amici e dopo esserci a lungo informati, decidiamo di farci seguire in Francia, a Nizza, presso un ospedale universitario.  La dottoressa che ci riceve è di poche parole... io che mi aspettavo un'accoglienza tutta abbracci ed empatia devo fare i conti con un approccio medico e direttivo, raccolta anamnestica rapida ma dettagliata, nessuna pacca sulla spalla, ma immediata terapia: gonal-f dal secondo giorno del ciclo, monitoraggi, orgalutran per non far scoppiare il tutto prima e ovitrelle quando pronti. Previste due inseminazioni intra uterine prima di passare alla Fivet. Veniamo da fuori, non si può perdere troppo tempo. Zac. Io mi sento prima "frullata", ma poi, incredibilmente ma non troppo, l'aver qualcuno che ci dice cosa fare, mi rasserena e affrontiamo il primo ciclo di stimolazione con il sorriso sulle labbra e svegliandoci abbracciati nel bed and breakfast di turno dove ci fermiamo a dormire da bravi "trasfertisti". Pungersi la pancia al parcheggio dell'autogrill per non sgarrare dall'orario previsto... non ha prezzo... andare a fare i monitoraggi e sulla via del ritorno dalla Francia, avvertire al lavoro che si sta arrivando... per questo invece la master card ci vorrebbe... Arriva "The Day", ne passano 14 e le mestruazioni arrivano puntualissime e inesorabili. Pianti. Lacrime. Dolore. La seconda IUI é domani. La nostra seconda possibilità. Gioia. Speranza. Paura. Mi sembra di desiderare da cosí tempo... i bambini li portano le cicogne, le siringhe e i sondini, giusto Nina? Il mazzo è che l'attesa è dolce per nove mesi, tutti quelli prima probabilmente vengono messi nello zainetto dell'esperienza, ma mentre li vivi... come dire... ogni calcio nel sedere è un passo in avanti... ora però le chiappe iniziano davvero a far male! La mia conchiglia quindi é ancora lí, nel mare... ve la consegno cosí, ora, piena di speranza... d'altra parte forse è vero, certe cose nella vita arrivano, magari non come e quando te le aspetti, ma prima o poi arrivano.
Niki

AGGIORNAMENTO DI GIUGNO
Mancano tre mesi e poi lui nascerà. Abbiamo il termine il 27 di agosto. Rileggo la mia conchiglia e mi sembra tutto così distante... da quel 4 dicembre sembra passata una vita e in effetti una vita nel frattempo si è formata. La seconda Iui ha incredibilmente funzionato. Non so come, non so perché, ma lui c'è, e io gli parlo, lo ascolto, lo accarezzo, lo abbraccio. Sí, ho preso ad abbracciarmi la pancia, lo faccio senza accorgermene, me la cullo tra le braccia e mi sento serena come non mai. Io con lui sono rinata. Mi è venuta quella bella risata da donnona paffuta, quella risata che sa di gioia, che viene... beh... proprio dalla pancia. Io auguro tutto questo a tutte le donne che lo desiderano e a tutte voi che state ancora cercando, va in assoluto il mio pensiero, perché è di voi che mi sentirò sempre parte. Grazie :*

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